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Il Superbonus ha aumentato il benessere dei cittadini e va esteso anche ad altri settori

Pubblicato il 23/08/2022 14:09 - Aggiornato il 23/08/2022 14:53


Il Super bonus 110% ha fatto ritornare in salute l’edilizia dopo i lockdown che hanno distrutto l’economia. L’innovazione fiscale di questo strumento, tanto inviso a Draghi, proprio perché ha funzionato per far ripartire l’Italia, è che esso si autofinanzia. In altre parole, il Superbonus 110% viene finanziato con l’emissione di credito d’imposta cedibile, che è uno strumento di pagamento a valenza fiscale che non genera debito pubblico per lo Stato e permette, appunto, di far ripartire l’economia, come peraltro dimostrato dell’ultimo dato trimestrale del PIL italiano (+4.6% tendenziale annuo la stima Istat per il secondo trimestre 2022).



La domanda che tutti si dovrebbero fare è: “dove ha trovato lo Stato i soldi per finanziare questi interventi?”. Non sono stati emessi titoli di stato sui mercati finanziari, non sono state aumentate le tasse ai cittadini italiani e non è stata tagliata la spesa pubblica. Qualcuno obietterà che nel caso del Superbonus è stato necessario trovare una “copertura finanziaria” con il PNRR per il mancato gettito futuro, ma lo Stato ha avuto un aumento di gettito nei soli primi sei mesi del 2022, pari a 14 miliardi di euro, e con quello degli anni successivi ci guadagnerà.
Da anni i vincoli di deficit e debito pubblico costringono lo Stato italiano a politiche di austerity che tagliano la spesa pubblica in tutti i settori ed aumentano le tasse.Ma, come sosteneva Ezra Pound, “Dire che uno Stato non può perseguire i suoi scopi per mancanza di soldi è come dire che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri”. y
Infatti lo Stato, avendo il potere di imporre le tasse ai suoi cittadini, ha sempre la possibilità di creare strumenti di scambio (su base volontaria, e nel rispetto dei Trattati Europei in questo caso): basta che dichiari di accettarli per il pagamento o la riduzione delle tasse. Quindi l’idea che non si possa aumentare il benessere dei cittadini per “mancanza di soldi” è falsa, perché il Superbonus ha dimostrato che è solo una … “mancanza di volontà politica”.
La caratteristica fondamentale di questa moneta è il fatto che una volta emessa, non deve essere restituita a nessuno e non ci si devono pagare interessi, quindi è a tutti gli effetti una moneta “positiva” che non genera debito per nessuno.
Nomisma ha calcolato che dai 38,7 miliardi di euro investiti (che hanno comportato un aumento di occupazione nel settore delle costruzioni per un totale di 634mila occupati), il ritorno economico sarà di 124,8 miliardi di euro, con un moltiplicatore superiore a 3 volte, che produrrà un gettito fiscale sicuramente superiore al mancato gettito iniziale, dovuto alla circolazione dei crediti d’imposta. Dai dati emerge che la misura ha generato un valore pari al 7,5% del PIL. Inoltre, l’investimento genererà un risparmio annuo medio in bolletta di 500 euro per ogni beneficiario. 483mila famiglie con reddito medio-basso (sotto i 1.800 euro) hanno avuto l’occasione di effettuare lavori di riqualificazione energetica profonda alla propria abitazione a costo zero.
Questo significa che nonostante la recessione dovuta alle misure restrittive, la crescita economica si è allargata dal settore edile a tutti gli altri settori collegati, che sono molti.
Con questo strumento si potrebbe aumentare il benessere delle persone con altre attività:
– ricostruire gli edifici distrutti o resi inagibili dai terremoti;
– ampliare i posti letto negli ospedali (che hanno dimostrato di essere carenti);
– incentivare gli impianti per produrre energia alternativa;
– fare manutenzione del territorio per evitare frane ed alluvioni.
Quindi il Superbonus non solo va mantenuto, ma persino esteso. Perché il credito d’imposta cedibile non viene utilizzato per aumentare il benessere delle persone anche in altri settori?