Cosa succederà al Superbonus? Una domanda ricorrente in questi giorni in cui il governo appena insediato sta ragionando su come “rimodulare” l’agevolazione fiscale, che potrebbe alla fine scendere al 100%. Un’ipotesi, questa, che resta al momento tra le più accreditate, insieme alla possibilità di un cambiamento nella platea dei beneficiari: il nuovo Superbonus riaprirebbe infatti le porte dell’aiuto fiscale anche alle abitazioni unifamigliari, a patto che siano utilizzate come prima casa da proprietari entro una certa soglia di reddito. Queste le direttrici su cui si muove il ministero dell’Economia, come anticipato dal Sole 24 Ore: la direzione intrapresa è quella di conciliare “due esigenze contrastanti”: mettere al riparo i saldi di finanza pubblica da impatti troppo pesanti che potrebbero derivare dalla corsa all’incentivo ma, allo stesso tempo, evitare un contraccolpo politico. (Continua a leggere dopo la foto)
Un passo indietro troppo deciso sul fronte Superbonus finirebbe infatti per attirare contro il centrodestra le ire dei proprietari immobiliari, verso i quali invece il nuovo governo vuole mostrarsi attento e disponibile al dialogo. “Aliquote e limiti di reddito sono ancora in fase di definizione – ha rivelato il Sole 24 Ore – e il loro assetto finale dipenderà ovviamente dal quadro complessivo delle risorse a disposizione. In una legge di bilancio che però ha al centro delle priorità la battaglia contro i colpi dell’inflazione su famiglie e imprese, a cui saranno destinati i tre quarti degli sforzi”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ogni possibile intervento, dunque, sarà figlio della necessità di dare innanzitutto una mano alle famiglie alle prese con bollette salatissime, poi si troveranno risorse da destinare agli altri fronti. Restano da chiarire, inoltre, le modalità di un eventuale nuovo intervento per rilanciare il mercato delle cessioni dei crediti, che nonostante gli ultimi correttivi introdotti dal decreto Aiuti-bis resta alle prese con le difficoltà legate al meccanismo della responsabilità, come confermato anche dalle ultime sentenze della Cassazione penale che hanno ribadito la legittimità del sequestro del credito falso anche in capo a cessionari che non hanno in alcun modo partecipato alla frode. (Continua a leggere dopo la foto)
La manovra, in ogni caso, dovrà tener conto di diverse incognite. A partire dalla capacità effettiva di tradurre in pratica l’intesa di massima raggiunta in sede Ue sul corridoio dinamico dei prezzi del gas. “Se l’ombrello comunitario si rivelerà efficace, calcolano dal governo, si potrà trovare il modo di ripensare il meccanismo degli aiuti, soprattutto per quel che riguarda i piccoli esercizi commerciali, i bar e i ristoranti, che preferirebbero un sostegno sotto forma di aiuto diretto, mentre il credito d’imposta resta più adatto per le imprese medie e grandi che hanno maggiore capienza fiscale”. L’altra variabile è la riscrittura della tassa una tantum sugli extraprofitti delle imprese energetica.
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