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Il Ponte di Genova ai Benetton: la lettera della vergogna firmata dal governo giallorosso

Pubblicato il 08/07/2020 10:40 - Aggiornato il 08/07/2020 10:41

L’ultimo, vergognoso passaggio della vicenda Autostrade per l’Italia è andato in scena nelle scorse ore. Con una lettera spedita dal ministero per le Infrastrutture e dei Trasporti alla struttura commissariale per il nuovo Ponte di Genova guidata dal sindaco Marco Bucci, la ministra De Micheli si è presa la responsabilità, a nome del governo, di rompere lo stallo: la neonata struttura, simbolo della seconda vita di una città ferita, sarà affidata ad Aspi. Ovvero a quello stesso gruppo capeggiato dai Benetton e responsabile del crollo del vecchio Morandi, che causò 43 vittime nell’estate del 2018.

Il Ponte di Genova ai Benetton: la lettera della vergogna firmata dal governo giallorosso

Ogni commento sembrerebbero superfluo di fronte a un orrore del genere. Ma controllare la rabbia è difficile, quasi impossibile. A rivelare l’esistenza del testo con cui Autostrade per l’Italia viene scelto come interlocutore per il passaggio di consegne del nuovo ponte è La Stampa: una lettera che è soltanto il punto più passo di una trattative che prosegue ormai da mesi e che ha visto il governo rivolgersi ai Benetton con toni sempre più accomodanti. Sullo sfondo, defilati, i Cinque Stelle che di tanto in tanto ritirano fuori quella parolina magica, “revoca delle concessioni”, pronunciata ormai senza più forza, senza più un convinzione. L’ultimo passaggio di queste ore ha sancito la definitiva resa del Movimento su quello che un tempo era uno dei suoi cavalli di battaglia.

Il Ponte di Genova ai Benetton: la lettera della vergogna firmata dal governo giallorosso

Il passo deciso del governo è arrivato per motivazioni, in teoria, di tempistiche: affidare ad Aspi la gestione dell’opera è l’unico modo, secondo i giallorossi, per aprire al traffico in tempi ragionevoli ed evitare altri ritardi. Senza nemmeno pensarsi un attimo a pensare alle famiglie delle vittime e a come potranno sentirsi, ora, nel leggere che quello stesso gruppo aziendale responsabile della tragedia che ha distrutto per sempre le loro vite oggi si troverà, come niente fosse, a gestire il nuovo ponte cittadino. Una beffa, una presa in giro insopportabile di fronte alla quale fa ancora più orrore il silenzio dei Cinque Stelle dopo tanti proclami, evidentemente vuoti.

Il Ponte di Genova ai Benetton: la lettera della vergogna firmata dal governo giallorosso

Certo, l’ipotesi revoca sulla carta non è ancora tramontata. E porterebbe, in caso, anche all’interruzione della gestione della nuova struttura da parte del gruppo che fa capo alla famiglia Benetton. La stessa De Micheli lo hanno sottolineato, come a mettere le mani avanti. Ma è ormai evidente che le speranze sono ridotte al lumicino. Il premier Conte continua con le sue giravolte: da un alto parla ancora di strappi possibili, in pubblico, dall’altro tratta ormai da mesi con Aspi per trovare soluzioni accettabili da entrambe le parti. Il Movimento, ormai, è succube delle decisioni imposte dai dem e pur di tenere in vita il governo accetta senza neanche più battere ciglio qualsiasi scelta, anche la più impopolare. Nel mezzo, ormai abbandonate, 43 famiglie che chiedono una giustizia, invano.

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