Un lato oscuro nascosto dietro le polemiche sulle riaperture arrivate finora a singhiozzo, dietro l’emergenza sanitaria che ha costretto milioni di italiani a rimanere bloccati a casa per settimane e settimane. Rimasto ignorato, lontano dagli occhi. Eppure terribilmente reale. Tra gli effetti del lockdown, uno dei più terribili è infatti l’aumento di casi di violenza sui minori fatti registrare dal Telefono Azzurro, vittime innocenti colpite in un momento particolarmente delicato, quello che li vede già privati della socialità, dei giochi all’aperto, della scuola.
Simona Maurino, referente del servizio emergenza infanzia del Telefono Azzurro, ha spiegato alle pagine de La Stampa: “Le richieste di aiuto per casi di abusi e violenza domestica sono aumentate del 20%, mentre sono salite del 40% le chiamate fatte da ragazzi che ci hanno confidato di aver pensato al suicidio o che sono arrivati a compiere atti di autolesionismo”. Un pericolo che però non può essere ormai considerato alle spalle, nonostante l’avvio di una Fase 2 che ha aumentato le libertà dei cittadini nei movimenti: “L’onda sarà ancora lunga, ogni famiglia e ogni individuo dovrà ricostruire il proprio equilibrio”.
Pesa, ovviamente, il tempo trascorso in casa, davanti allo schermo del pc, esponendosi così maggiormente al rischio di essere adescati in rete. Anche in passato, d’altronde, momenti di recessione economica erano stati accompagnati da un aumento degli abusi nei confronti dei più indifesi. Raffaella Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save The Children, ha ricordato come nella crisi del 2008-2011 sono state le famiglie con figli a risultare più impoverite. Già prima dell’arrivo del coronavirus, 1 milione e 200 mila adolescenti e bambini si trovavano in condizioni di povertà assoluta. Un numero che, ora, purtroppo, rischia di schizzare improvvisamente verso l’alto.
Lo stesso Save The Children ha infatti evidenziato come un genitore su sette tra quelli che già vivevano difficoltà economiche si trova ora a fare i conti anche con la perdita del lavoro. Storie complicate in contesti complicati, che rischiano di trasformarsi, dove non lo hanno già fatto, in piccole bombe a mano pronte ad esplodere. Mietendo vittime, come sempre, tra i più piccoli e più indifesi.
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