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Il gran rifiuto. Il super tecnico dice di no e Meloni (finalmente) se la prende con Draghi. Palazzo chigi incredulo

Pubblicato il 06/10/2022 08:57

C’è voluto un gran rifiuto, accompagnato da tanto imbarazzo, per spingere finalmente Giorgia Meloni a puntare il dito contro Mario Draghi, dopo mesi e mesi in cui la leader di Fratelli d’Italia aveva talmente tanto idolatrato il premier uscente da spingerci a pensare che volesse trasformarsi lentamente in lui. E invece il “no” di Fabio Panetta, l’uomo che la futura premier ha corteggiato senza successo per riempire la casella del ministero dell’Economia, ha stravolto gli umori di Meloni, che ha finito per mettere le mani avanti tentando di spostare l’attenzione mediatica verso i fallimenti del suo predecessore.

Meloni ha di colpo smesso di incensare Draghi, andando all’attacco con un duro giudizio sui progetti finanziati dall’Europa: “I ritardi sono evidenti e difficili da recuperare, è una mancanza che non dipende da noi ma che a noi verrà attribuita da chi l’ha determinata”. Poi la previsione sul Consiglio Europeo del 20 ottobre: “Andrà Draghi e non io, anche perché prevedo che porteremo a casa poco o nulla”. La futura premier non forzerà, insomma, i tempi per ottenere la fiducia, visto che non lo ritiene uno sforzo necessario.

Parole, quelle di Meloni, che non sarebbero piaciute affatto al diretto interessato. Come raccontato da Repubblica, Draghi sarebbe sobbalzato nel leggere le dichiarazioni della leader FdI, replicando di lì a poco: “Il governo ha adottato tutte le misure necessarie a favorire un’efficace attuazione del Piano”. In sostanza: sul Pnrr nessun ritardo. Una replica che ha avuto l’effetto di far tornare di colpo mansueta Meloni, subito tornata a parlare di sforzi collettivi e di un’Europa unita di fronte alle difficoltà. La tensione, però, è rimasta.

Solo il tempo potrà dirci se quello di Meloni è stato un ultimo eco dei bei tempi andati o l’inizio di un cambio di rotta. Di sicuro gli stessi elettori di Fratelli d’Italia, nelle ultime settimane, hanno espresso tantissime perplessità nel vedere la propria beniamina flirtare apertamente con Draghi, spendendosi di colpo in elogi verso il suo predecessore dopo essere stata all’opposizione per mesi. La paura è che, alla fine della fiera, il nuovo esecutivo sarà pressoché identico al precedente. Non proprio quello che ci si aspettava dopo il verdetto delle urne.

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