Il vaccino anti-coronavirus potrebbe essere facoltativo una volta ultimatum. E non per volontà precisa del premier Giuseppe Conte quanto, piuttosto, per il parere degli scienziati, che in queste ore ragionano su varie possibilità. Tra gli esperti scesi in campo c’è il professore Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, che attraverso le pagine de Il Tempo ha predicato innanzitutto calma: “Mi pare che si stia correndo troppo con le previsioni. La prudenza è doverosa. Ci sono ben dieci vaccini in sperimentazione al mondo, insieme alle discussioni sulle modalità di sperimentazione, oltre che pastoie burocratiche disseminate ovunque”.
Sbagliato, inoltre, iniziare già a parlare di un vaccino che nei fatti ancora non esiste, con i tempi ancora indefiniti. Si possono però fare già ipotesi sulla volontarietà o meno della cura: “Nessuno può dirci ancora che le sperimentazioni avranno l’effetto di evitare la malattia e controllare la circolazione del virus. E poi, renderlo obbligatorio ha più di un problema. Anzitutto per chi? Prima si dovrà pensare ai soggetti a rischio (anziani, operatori sanitari, persone con altre patologie) e ai Paesi più colpiti. Poi gli altri. Chi ci assicura la disponibilità di decine di miliardi di dosi per tutto il pianeta? Dobbiamo costruire una strategia per quando lo avremo evitando un mostro difficilmente praticabile per noi e utile per chi vuole fare business”.
Sulle polemiche relative ai verbali non più secretati del Comitato tecnico-scientifico, quelli che hanno fatto finire il premier Conte sul banco degli imputati in queste ore, Ippolito ha spiegato: “Quei verbali vanno contestualizzati alle frenetiche giornate che abbiamo vissuto i primi di marzo. La secretazione? A deciderla non sono i tecnici. I miei sfoghi riportati dai giornali? In quei momenti di altissima tensione si dice di tutto”.
Ippolito ha però confermato che i membri del Comitato sono stati successivamente interrogati dai magistrati di Bergamo: “Nella settimana in cui sono scesi a Roma e hanno sentito anche gli esponenti del governo. Altre inchieste in corso? Ho un dovere di confidenzialità e di segretezza con lo Stato, non posso rispondere”.
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