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Guerra, vaccini e microchip. Draghi vola a Washington per stringere accordi. Ecco il prezzo che pagheremo

Pubblicato il 09/05/2022 21:21

Mario Draghi è a Washington. Ma cos’è andato a fare in terra statunitense il Premier? A quanto pare, anche a curare certi “affari”. Ritornano in pista, infatti, due investimenti di multinazionali americane in Italia che sembravano arenati, si tratta per il Gnl e gli “alleati” guardano anche all’Italia per ricostruire l’Ucraina. E Biden posa la mano sulla spalla del Presidente del Consiglio.
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Gli accordi con Intel

La guerra russa in Ucraina sarà uno dei temi caldi nel viaggio americano del presidente del Consiglio, atteso martedì alla Casa Bianca da Joe Biden. In agenda, però, c’è anche il tema economico. Intel sembra essere una tappa importante: tra il colosso dei microchip americani e il governo italiano, infatti, è in corso una trattativa per aprire un impianto di advanced packaging in Italia. Formiche.net aveva anticipato come la trattativa fosse finita in una fase di stallo, a causa anche del piano di investimenti europei dell’azienda americana, che ha riservato a Germania e Francia la fetta più grossa negli accordi di costruzione di due fabbriche di semiconduttori. Un vero e proprio schiaffo all’economia del Belpaese. Ma qualcosa sembra essersi smosso negli ultimi giorni. Il Governo, infatti, non vorrebbe rinunciare all’affare da 11 miliardi di dollari e da 1.500 assunzioni. Nelle scorse settimane, come riportato da Repubblica, un gruppo di dirigenti della multinazionale americana è arrivato in Puglia per un sopralluogo dei siti candidati dalla regione guidata da Michele Emiliano. Ecco perché, con tutta probabilità, Draghi andrà col cappello in mano e cercare di racimolare qualche accordo in cambio, forse, di qualche promessa.
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Moderna sbarcherà in Italia?

Ma c’è di più, torna in auge anche l’interesse di Moderna, famosa casa farmaceutica produttrice di uno dei principali vaccini, per un impianto nel Lazio. Era sfumata, infatti, l’ipotesi di un investimento della multinazionale per la creazione di un impianto di produzione di vaccini e di ricerca avanzata in Italia. Ma anche là qualcosa deve essere cambiato, dato che nella cartella di Draghi a Washington c’è anche il dossier sull’azienda di Cambridge. Giovanni Tria, ex ministro dell’Economia e oggi consigliere economico di Giorgetti al Mise, ha dichiarato in un’intervista al Corriere di inizio anno aveva confermato l’interesse per l’affare italiano di Moderna, «disposta a portare in Italia il proprio sistema produttivo con le sue piattaforme a mRna per tutti i nuovi tipi di farmaci». Dunque, plausibilmente, Draghi andrà a sondare il terreno sull’esito di tale visita, cercando di capire se i partner d’oltreoceano siano persuasibili o meno, magari con qualche accordo di natura sanitaria… chissà.
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Il GNL e i rigassificatori

Dunque, le due partite economiche si giocano su microchip e vaccini, mentre sul piano energetico, Draghi potrà contare sulla presenza dell’Ad dell’Eni Claudio Descalzi. L’Italia chiederà aiuto agli Stati Uniti per il gas naturale liquido (Gnl). Peccato che ci sia sempre il nodo rigassificatori a tenere banco, tema da affrontare tramite il supporto di Fincantieri, presente anch’esso nella delegazione negli Usa. In Italia, infatti, siamo a corto (per usare un eufemismo) di quelle strutture necessarie per convertire il gas dalla forma liquida a quella utilizzabile dai nostri impianti. A meno di improbabili miracoli, tali impianti saranno difficilmente realizzabili nei tempi utili per far fronte al taglio degli approvvigionamenti voluti dagli stessi Stati Uniti e dall’Unione Europea.
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Temi caldi e mal gestiti

Ma gli interessi in gioco vanno anche oltre. L’Italia, infatti, è considerata da Biden come un partner strategico sia per la campagna di isolamento economico della Russia, che per la successiva ricostruzione dell’Ucraina una volta cessati i combattimenti. Per Washington, insomma, siamo un po’ il jolly da tirare fuori a convenienza; peccato che i temi in gioco siano molto ambigui e di non secondario interesse per il popolo italiano, che spesso viene tenuto all’oscuro di certe dinamiche. Guerra, microchip, vaccini, sono tutti argomenti che meriterebbero un’approfondito dibattito parlamentare, eppure Draghi sembra sempre comportarsi come un Governatore di epoca piratesca, pronto a prendere decisioni che, discorsi economici a parte, impatteranno in modo massiccio sulla vita dei cittadini.

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