Costretta ad attendere due ore da sola, di notte, in stazione. Fatta scendere dal treno e lasciata lì, sulla banchina di Pavia, al freddo, in attesa che la madre arrivasse a prenderla con l’auto. Una storia assurda, quella che ha visto per protagonista una studentessa genovese di nome Anna Fossi, 21 anni. Che si è trovata, suo malgrado, a fare i conti con le follie dell’Italia di Mario Draghi, quella del Green pass onnipresente nella vita dei cittadini e di restrizioni tanto ingiuste quanto cervellotiche nell’applicazione.
Al Fatto Quotidiano, la ragazza ha raccontato: “I controllori sono stati anche gentili, mi hanno solo detto che dovevo scendere altrimenti avrebbero chiamato la polizia. E io non avevo voglia di discutere anche con la polizia”. Il tutto nonostante la giovane fosse, in realtà, in regola: aveva fatto due dosi di vaccino anti-Covid, la seconda ad agosto, poi era andata nel Nord della Francia per l’Erasmus e lì, a fine gennaio, era risultata positiva al Covid.
Due dosi più la guarigione: per la legge italiana, Anna dovrebbe avere diritto al Green pass rafforzato, come prescritto dall’articolo 1 del decreto legge 5 del 4 febbraio. Ma ecco il patatrac: nel frattempo, infatti, il pass della ragazza era scaduto, visto che la seconda dose risaliva al 12 agosto e il 12 febbraio, dunque, ricorrevano esattamente sei mesi. “In Francia è sempre stato valido, lo usavo per muovermi, ma mi hanno detto che per avere il nuovo certificato dopo la guarigione dovevo andare dal mio medico in Italia – ha raccontato la giovane – Così ho preso il treno per Bruxelles e poi da lì l’aereo per Malpensa, tutto con un tampone antigenico negativo, gratuito perché ho la tessera sanitaria francese”.
Da Malpensa a Milano, per Anna era filato tutto liscio. Poi, il treno per la Liguria, l’ultimo previsto per la giornata, alle 21: “Non ho fatto in tempo a fare il biglietto, quindi appena salita ho cercato i controllori per farlo a bordo. Hanno controllato il Green pass e mi hanno fatto scendere alla prima fermata. Avevo i tamponi francesi, quello positivo e il successivo, negativo”. Niente da fare: la ragazza è stata fatta scendere dal treno e costretta ad aspettare da sola, in stazione, che la madre la venisse a prendere. L’ennesimo capolavoro burocratico firmato Mario Draghi & co.
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