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Green Pass, partono i controlli della polizia in borghese: “nel mirino” ancora ristoranti e bar

Pubblicato il 13/08/2021 14:58

In Francia Macron ha dato ordine alla polizia di controllare il Green pass e i documenti di chi lo possiede mentre sono nei locali del Paese. In Italia, invece, si opta per una forma più soft. Cioè: per non dare l’idea che stiamo in uno Stato di polizia, i controlli i poliziotti li faranno in borghese e non in divisa. Con il Ferragosto alle porte, infatti, è proprio questa l’indicazione che arriva dal Viminale: intensificare i controlli, ma con discrezione. (Continua a leggere dopo la foto)

Viene dunque affidato alle varie prefetture il compito di organizzare l’impiego delle forze dell’ordine sul territorio. Come spiega Repubblica, le centrali operative delle forze dell’ordine avranno una linea diretta per rispondere alle richieste degli esercenti alle prese con i clienti che faranno storie o presenteranno certificazioni con problemi. Particolare “attenzione” sarà rivolta di nuovo alla categoria più vessata dall’inizio di questa storia: bar e ristoranti. Ma anche luoghi di villeggiatura, spiagge, strade e piazze della cosiddetta movida. (Continua a leggere dopo la foto)

I poliziotti in borghese, dunque, potranno fare i dovuti controlli, chiedendo i documenti di riconoscimento a chi esibisce il Green pass per attestare la vera proprietà. In queste ore, però, come riferisce anche l’Ansa, iniziano a verificarsi diversi problemi con la app Verifica C19, quella utilizzata proprio per la verifica dei Green pass. Si segnalano difficoltà nella lettura nei Qr Code stampati su carta, ovvero quelli non esibiti attraverso il display del cellulare. (Continua a leggere dopo la foto)

Altri problemi sono segnalati da chi ha fatto la vaccinazione eterologa, ovvero la prima dose del vaccino con Astrazeneca e la seconda con un vaccino a mRna (Pfizer o Moderna) e risulta una certificazione che attesta l’assunzione di una sola dose su due e quindi – nonostante il richiamo effettuato – il ciclo vaccinale incompleto. Lo stesso disguido potrebbe capitare a chi ha completato il ciclo già con una sola dose, perché guarito dal Covid e munito di un numero di anticorpi del virus che non necessitano la seconda.

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