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Inps: “La quarantena non è più malattia”. Chi resta a casa rischia tagli allo stipendio

Pubblicato il 13/08/2021 12:30

Cari italiani, state attenti. Non solo il governo pretende che vi vacciniate a tutti i costi, pena l’impossibilità di una vita normale, nonostante sia evidente che gli attuali farmaci non siano così efficaci nella lotta al Covid. Ora dovrete anche fare attenzione a non entrare in contatto con persone malate. Sì perché le attuali cure non rendono affatti immuni dal virus, come ampiamente dimostrato dalla risalita della curva dei contagi. E in caso di isolamento tra le mura di casa, il vostro stipendio potrebbe risentirne, e parecchio.

Sui lavoratori già frustrati da mesi e mesi di chiusure e restrizioni si è infatti abbattuta una nuova mannaia: l’Inps non considera più in malattia chi è costretto a rimanere a casa per rispettare la quarantena, dopo essere entrato in contatto con una persona positiva al Covid. A comunicarlo è stato lo stesso presidente dell’Istituto Pasquale Tridico, che ha chiarito come il governo si sia “dimenticato” di prorogare la tutela della quarantena. Non fosse tutto drammaticamente serio, verrebbe quasi da ridere.

E così questo governo voluto e sostenuto fortemente dall’Europa conferma ancora una volta di essere totalmente impreparato di fronte a una pandemia affrontata come peggio non si sarebbe potuto. Errori su errori e grotteschi passi falsi, come questo. Che costringerà ora, ovviamente, a correre in fretta ai ripari, onde evitare che possano crearsi intollerabili ingiustizie in un momento in cui tra l’altro la rabbia degli italiani inizia già a traboccare. Anche perché il rischio, in caso contrario, è che chi si troverà costretto a rispettare l’isolamento a casa veda andare in fumo addirittura la metà dello stipendio a causa di un’assenza dal lavoro considerata ingiustificata dal datore.

In un Paese normale, in cui non è la dittatura sanitaria a dettare l’agenda del dibattito politico e i media non sono asserviti al potere, il ministro del Lavoro Andrea Orlando sarebbe stato prontamente chiamato a rispondere di questa sciagurata omissione. Nell’Italia di Draghi, invece, anche uno scandalo del genere scivola via come nulla fosse. L’importante è continuare a tessere le lodi del Green pass, presentato dalla maggioranzza come panacea in grado di guarirci da ogni male. Mentre i diritti dei lavoratori continuano a essere calpestati nel silenzio generale.

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