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Gratteri distrugge la riforma della Giustizia: “Bravi, adesso delinquere conviene!”

Pubblicato il 12/07/2021 16:05

Il “governo dei migliori” sforna un’altra perla: la riforma della Giustizia di Marta Cartabia. Bocciata da più parti e al centro di un vero polverone politico e mediatico, la riforma sembra riuscire nel difficoltoso risultato di peggiorare ancora di più la giustizia italiana. All’invettiva del leader di ItalExit Gianluigi Paragone che parla di “giustizia al massacro” sul Tempo, ora si unisce anche il pare di un autorevolissimo procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Il quale non usa mezze parole per definire l’accordo trovato dal governo Draghi sul provvedimento, bocciando la riforma su tutta la linea. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il sistema – spiega Gratteri al Fatto Quotidiano – non solo è destinato ad andare in tilt, ma in questo modo non viene assicurata alcuna “giustizia”. Stabilire che la prescrizione si interrompe dopo la sentenza di primo grado, ma al contempo imporre termini “tagliola” per il processo di appello e per quello successivo di Cassazione, senza intervenire sui sistemi di ammissibilità degli appelli o dei ricorsi per Cassazione, significa solo preoccuparsi di “smaltire carte”, non di assicurare una decisione giusta”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Questa “tagliola” – prosegue Gratteri al Fatto – colpirà anche processi delicatissimi, come omicidi colposi e violenze sessuali. È uno schiaffo alle vittime. Così delinquere conviene di più. Perché nessuno pensa alla mortificazione di chi non solo viene umiliato da soprusi e angherie, ma poi viene anche praticamente abbandonato dallo Stato?”. (Continua a leggere dopo la foto)

Conclude Gratteri: “È come pensare di risolvere il dramma delle liste d’attesa nelle Asl col bollino di scadenza: vai all’ospedale, prenoti una visita o un intervento chirurgico, aspetti pazientemente il tuo turno e poi, quando finalmente arriva, se non c’è posto o è passato troppo tempo, perdi ogni diritto: niente visita e niente intervento, anche se sei malato grave ti rimandano a casa. Ma davvero è questa la giustizia che gli italiani si meritano?”.

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