x

x

Vai al contenuto

Gli italiani non credono più in Conte: il sondaggio che inchioda il premier

Pubblicato il 13/11/2020 09:57

Se a caratterizzare la prima ondata di Covid-19 in Italia era stata la percezione generale, da parte degli italiani, che il governo si fosse mosso comunque bene, non avendo potuto ovviamente prevedere in anticipo cosa sarebbe successo, con il passare dei mesi e il ritorno a nuove restrizioni per combattere la pandemia, il consenso intorno all’esecutivo giallorosso e al premier Giuseppe Conte è andato calando in maniera netta. Di pari passo, sono aumentate le critiche, con un’accusa su tutte rivolte al presidente del Consiglio: come siamo riusciti a farci trovare così impreparati di fronte al ritorno del coronavirus?

Gli italiani non credono più in Conte: il sondaggio che inchioda il premier

I sondaggi più recenti, gli stessi con i quali il premier Conte amava lodarsi e sbrodarsi fino a pochi mesi fa, parlano chiaro: stando alle rilevazioni effettuate da Emg Acqua per Agorà, se da un lato la maggior parte degli italiani ritiene tutto sommato giusta la divisione in fasce dell’Italia, con le Regioni catalogate in base al grado di difficoltà nella gestione della crisi, dall’altra il 93% dei cittadini sostiene che il Paese sia arrivato totalmente impreparato alla seconda ondata. Una riflessione che chiama ovviamente in causa il governo, che stavolta di tempo ne ha avuto a sufficienza durante i mesi di tregua estivi, ma non ha saputo sfruttarlo al meglio. Anzi, non ha saputo sfruttarlo affatto.

Gli italiani non credono più in Conte: il sondaggio che inchioda il premier

Entrando nello specifico del sondaggio, il 59% del campione salva il governo sulla scelta di dividere il Paese in aree differenziate ed è d’accordo con le misure diverse per zone rosse, arancioni e gialle contro il 38 che ritiene la ripartizione sbagliata. Un altro cartello, però, inchioda Conte e il suo staff alle proprie responsabilità, quello contenente la domanda “Si fida dell’attuale meccanismo di raccolta dati che determina le fasce di rischio?”. Il 65% degli intervistati non si fida dei dati ufficiali. Solo il 28%, meno di uno su tre, ha fiducia nei numeri e nei parametri che fanno scattare le restrizioni mentre il 7% non risponde.

Gli italiani non credono più in Conte: il sondaggio che inchioda il premier

Un Paese, insomma, che critica il governo per non aver fatto il necessario, incapace di mettere in campo misure in grado di limitare l’impatto della seconda ondata. Che ritiene necessarie delle misure restrittive, visto lo stato delle cose, ma non si fida troppo della strategia adottata dai giallorossi. Una bocciatura bella e buona per tutti, nessuno escluso. E chissà se stavolta Conte snocciolerà con altrettanta fierezza i numeri che fotografano l’umore degli italiani.

Ti potrebbe interessare anche: Usa, il Pil schizza a +33,1%. Non veniteci a dire che stampare soldi non serve