Difficile immaginare, in un momento di confusione generale come questo, cosa risponderebbero gli italiani alla domanda “Quale ministro del governo Conte apprezzi maggiormente?”. Facilissimo, invece, indovinare quale sia il meno amato: Lucia Azzolina, la principale indiziata per il caos-scuole che continua a occupare le prime pagine dei giornali da settimane. Secondo un sondaggio realizzato da Roberto Baldassari per Affaritaliani.it, addirittura sei cittadini su dieci vorrebbero vedere la titolare dell’Istruzione con le valigie in mano, costretta a lasciare il suo posto per manifesta incapacità.
Stando alle rilevazioni effettuate da Baldassari, direttore generale di Lab2101 e professore all’università Mercatorum, il 59,8% degli intervistati ritiene che la Azzolina debba lasciare il ministero, contro il 40,2% che invece non chiede le dimissioni. La percentuale di favorevoli all’uscita dal governo della ministra M5S è leggermente più alta tra le donne (60,2%) mentre tra gli uomini si ferma al 59,4%. Il trend della richiesta di dimissioni della Azzolina è in costante crescita nel tempo: si è passati infatti dal 55,2% di fine agosto al 57,1% dell’11 settembre fino al 59,8% di oggi.
A pesare sul giudizio, estremamente negativo, dato dagli italiani sulla titolare dell’Istruzione è soprattutto la gestione del ritorno sui banchi. Reso sì difficile dalle circostanze, con l’epidemia di Coronavirus tutt’altro che alle spalle, ma attuato nella peggior maniera possibile. Secondo il 71,7% degli italiani, infatti, la gestione della riapertura nazionale delle scuole non è stata affatto soddisfacente. A promuoverla è solo il 28,3% del campione. Il 77,6% degli italiani dichiara di non sentirsi sicuro a mandare i propri figli nelle classi scolastiche, a fronte del solo 22,4% degli intervistati che invece si dice tranquillo.
Le ultime, deliranti settimane non hanno fatto che aumentare la percezione negativa dell’operato della ministra. I nuovi banchi pensati per far rispettare i distanziamenti, dei quali si è a lungo discusso in estate, mancano ancora in tanti istituti da Nord a Sud, con foto di ragazzi costretti a fare lezioni in maniera improvvisata ormai onnipresenti in rete. In alcune scuole, a tempo di record, sono già scattati anche i primi scioperi. Il Movimento 5 Stelle, da par suo, al momento continua a difendere la Azzolina a spada tratta. Difficile però immaginare che possa farlo ancora, nelle prossime settimane, con la stessa determinazione.
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