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“Così distruggono le nostre tradizioni”. Giordano e Paragone presentano il libro “Moderno sarà lei” (VIDEO)

Pubblicato il 28/06/2023 11:40 - Aggiornato il 30/06/2023 16:12

Acquista “Moderno sarà lei” di Gianluigi Paragone (con prefazione di Mario Giordano)

Gianluigi Paragone e Mario Giordano fianco a fianco per la presentazione del libro Moderno Sarà Lei, scritto dal fondatore e leader di Italexit con prefazione affidata al conduttore di Fuori dal Coro. Un libro che punta il dito contro certi stili di vita che vorrebbero imporci a tutti i costi, dalle finte rivoluzioni Green (inutili per l’ambiente) alle intelligenze artificiali, passando per un controllo sempre maggiore sulla vita dei cittadini. Paragone e Giordano sono così intervenuti insieme a Milano, presso il Circolo Canottieri San Cristoforo: “Un libro di ricordi – ha spiegato Paragone – dove si parla del nostro mondo per arrivare a capire la pericolosità della modernità”. Trovate qui il link per acquistare “Moderno sarà lei”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nella prefazione, Giordano ha puntato molto sul tentativo di trasformare le nostre abitudini a tavola, in corso da tempo tra carni sintetiche e insetti: “Eppure il cibo è identità, è cultura, è riconoscimento. Tradizioni che non vanno perdute, in un Paese come il nostro ricco di particolarità in ogni Regione. Tutto questo vorrebbero sostituirlo con processi standardizzati come la carne sintetica, che è uguale in tutto il mondo”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il cibo è soltanto l’esempio più lampante di tutto questo – ha sottolineato Paragone – perché poi avremo l’uomo standardizzato”. “Ma siamo sicuri – ha chiesto allora Giordano – che stiamo andando verso la direzione del progresso? O forse semplicemente marciamo verso la perdita dei valori?”. Nel libro, il fondatore di Italexit affronta anche il tema della spersonalizzazione: “Diventeremo presto numeri, identità digitali”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Ho 4 figli – ha concluso Giordano – e vedo bene le loro fragilità, figlie di un mondo in cui le relazioni interpresonali sono sempre più artificiali. E percepisco il rischio che deriva dal portare tutto questo alle estreme conseguenze: gli uomini ridotti a un apparato digitale, la distruzione della forza umana di affrontare la realtà”.

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