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Gimbe, la Fondazione che fornisce i dati sul Covid ma ha legami (stretti) con Big Pharma

Pubblicato il 16/08/2021 12:45

Dall’inizio della pandemia, la Fondazione Gimbe è scesa frettolosamente in campo per fornire informazioni “indipendenti” sullo stesso dell’emergenza, grazie a un team che “analizza ogni giorno i dati della pandemia e della campagna vaccinale”. Definendosi indipendente, senza scopo di lucro, determianta a favorire “la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche”. Eppure qualche dubbio sulla sua presunta autonomia sembra iniziare a fare capolino all’orizzonte.

Secondo quanto riportato da L’Indipendente, infatti, “la tanto decantata indipendenza della Fondazione non sembra sussistere realmente, in quanto all’interno del suo stesso sito tra le fonti di finanziamento compaiono i nomi di alcune case farmaceutiche produttrici dei vaccini anti-Covid: AstraZeneca, Pfizer e Janssen (azienda della società farmaceutica Johnson&Johnson)”. Con tutte queste, la fondazione spiega di aver lavorato in passato.

Il centro vaccinale Anti Covid ‘La Nuvola’ che ha subito l’attacco hacker ai sistemi informatici della Regione Lazio, Roma, 03 agosto 2021. ANSA/ANGELO CARCONI

Tra i servizi offerti dalla Fondazione Gimbe, inoltre, sono annoravati anche corsi di formazione venduti ad alcuni enti sanitari nazionali e locali. Tra questi, “l’Istituto superiore di sanità (Iss) e l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Dunque, non solo Gimbe non risulta essere realmente indipendente, ma difatti non è nemmeno una organizzazione senza scopo di lucro, in quanto non riceve denaro esclusivamente tramite le donazioni” fa notare ancora l’Indipendente.

Proprio nelle scorse settimane era stato il deputato della Lega Claudio Borghi a puntare il dito contro la Fondazione, sollevato il caso di un contributo pubblico erogato in favore della Gimbe dall’Istituto Superiore di Sanità per una collaborazione scientifica e firmato da Walter Ricciardi, attuale consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. Considerando che le previsioni dell’istituto vengono riportate dai media e commentate dagli esperti, non resta che chiedersi se davvero meritino l’attendibilità che viene loro riconosciute, e se sia giusto lasciare che indirizzino l’azione politica nella gestione della pandemia.

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