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“È sacrosanto!”. Galli non lascia, raddoppia. Il virologo torna all’attacco: cosa dice ora

Pubblicato il 28/11/2022 11:20

Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, balzato agli onori della mediaticità in piena pandemia, torna all’attacco e bussa sul tema vaccini: “L’influenza quest’anno è intensa. Le famose precauzioni che avevano quasi cancellato anche i raffreddori non ci sono più, quindi stiamo vedendo riemergere molte infezioni. Ma il virus influenzale non è banale, è utile essere un po’ prudenti. Si fa un piacere a se stessi e agli altri vaccinandosi”. Così dice all’Adnkronos Salute, parlando anche della doppia vaccinazione, da fare insieme al richiamo Covid: “È una sacrosanta indicazione. Io stesso le ho fatte a tempo debito. Ora siamo nel momento in cui chi non si è vaccinato per l’influenza dovrebbe affrettarsi a farlo”, ha aggiunto Galli ricordando che i “ceppi circolanti hanno nei bambini, e in coloro che non avevano incontrato il virus in passato, un’ampia diffusione. Proteggere i nonni è fondamentale”. (Continua a leggere dopo la foto)

Parlando della situazione generale, sempre con Adnkronos, Galli afferma: “Credo che il Governo abbia intenzione di fare in modo di archiviare a tutti i costi la pandemia, facendo i conti senza l’oste, cioè senza il virus. E’ una discreta fuga in avanti” alleggerire ora le regole sull’isolamento dei positivi a Covid, “in una situazione in cui non siamo ancora assolutamente certi di quello che può accadere nei prossimi giorni. L’osservatorio individuale non ha mai un particolare valore. Ma se dovessi basarmi su questo, l’impressione è che ci sia un discreto numero di infezioni” da Sars-CoV-2 “contratte giusto in questi giorni. Se poi questo si stabilirà come trend negativo oppure no, non lo so e con tutto il cuore mi auguro di no. Però il dato di fatto è che non c’è affatto certezza. Quindi sono ragionevolmente preoccupato, non dico allarmato, da un atteggiamento che sembra davvero voler essere di un ottimismo che non tiene conto di elementi di razionalità che invece dovrebbero essere considerati nei termini e nei modi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Attacca ancora Galli: “Il ministro dovrebbe guardare i dati. L’influenza, perlomeno quella stagionale, si stima dia 8mila morti l’anno. Il Covid è una malattia che è associata a un numero di morti ancora assai maggiore” dice all’Adnkronos Salute Galli, commentando la riflessione del ministro Orazio Schillaci sulla necessità di “avere le stesse accortezze che avevamo prima per l’influenza” per tornare alla normalità. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il popolo meno l’informi e meglio è. So che una trovata ministeriale è stata dire che gli italiani sono troppo deboli di nervi per poter sopportare di avere i dati” di Covid “ogni giorno, e quindi oggi abbiamo informazioni sull’andamento una volta a settimana. Ma anche se vediamo le ultime 4 settimane ci sono ancora svariate centinaia di migliaia di casi ufficiali” di Covid “e un numero di morti non proprio trascurabile”.

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