Le lacrime di Giorgia Meloni, che la stessa Presidente del Consiglio ha imputato alla proverbiale “sensibilità di noi mamme”, hanno anche un valore simbolico. Le sue parole ancor di più: “Le leggi razziali furono una ignominia”. Coincide con la settimana in cui ricade il Natale cristiano, la festa ebraica dell’Hannukah, o Festa delle luci e quest’anno inizia la sera del 18 dicembre e termina la sera del 26 dicembre. Alla cerimonia di accensione della Hanukkah – tradizionale candelabro ebraico a nove bracci – al museo ebraico di Roma ha partecipato la neopremier. È stata proprio lei ad accendere l’Hannukah, accompagnata da Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma. Con lei, Meloni ha condiviso le sue lacrime, prima dell’abbraccio tra le due donne. In ebraico la parola Hannukah significa letteralmente inaugurazione o dedica. “Le tenebre del mondo non possono spegnere le luci dell’Hannukah”, ancora nelle parole di Giorgia Meloni. “L’identità e le tradizione del popolo ebraico hanno attraversato i millenni ed è stata proprio questa capacità ad aver reso il popolo ebraico così resiliente”, ha poi detto, prima di stigmatizzare l’ignominia delle leggi antiebraiche del 1938. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
Il tutto sta avendo grande risalto sugli organi di informazione e, se la Repubblica non manca di sottolineare che il partito della premier “ha tuttora la fiamma del Msi nel simbolo” è proprio Ruth Dureghello a ringraziare il governo italiano “per avere votato all’Onu la risoluzione a favore di Israele”.
Già il discorso di insediamento di Giorgia Meloni come Presidente del Consiglio era piaciuto alla comunità ebraica di Roma. “Un intervento apprezzabile e significativo” aveva dichiarato la stessa Ruth Dureghello. “È importante per il Paese ritrovarsi uniti e concordi nel giudizio storico di condanna all’ideologia fascista”, aveva affermato in quella occasione la presidente della comunità ebraica di Roma.
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