Osannato da quasi tutti gli esponenti politici come unica chance di salvezza per il Paese, il governo Draghi si è di colpo trovato a fare i conti con il malumore degli italiani. Quelli che, nonostante gli osanna di certi media, hanno perfettamente capito cosa li aspetterà da qui in avanti, con un esecutivo totalmente asservito alle esigenze del mondo delle banche e dell’Ue. E increduli di fronte a una squadra che ha visto la conferma di ministri del calibro di Luciana Lamorgese, Luigi Di Maio e Roberto Speranza ai quali si sono aggiunti, per la serie “al peggio non c’è mai fine”, i vari Brunetta, Carfagna, Gelmini.
Non c’è da stupirsi, di fronte a nomi così altisonanti, se i primi sondaggi abbiamo rivelato come soltanto il 4,1% dei cittadini dello Stivale si dice contento di questa maggioranza allargata a tutti, dalla Lega al Pd passando per Renzi e il M5S. A far discutere è però anche la scelta di andare a pescare da Bankitalia per sostituire Roberto Gualtieri al ministero dell’Economia. La nomina di Daniele Franco è tra i simboli più evidenti della linea adottata da Draghi. Ma ha scatenato subito le prime proteste.
A insorgere subito è stato il presidente nazionale di Confedercontribuenti Carmelo Finocchiaro, che ha subito puntato il dito contro Franco attraverso le pagine della testata La Rampa: “Draghi parte male. Non è possibile che un uomo delle banche sia stato chiamato a governare il dicastero dell’economia e delle finanze. È gravissimo che in una logica tecnocratica si individui a questo delicato dicastero un ministro che dimostra col suo passato di essere contro la logica di interessi dei contribuenti”.
Finocchiaro ha promesso fin da subito battaglia contro la scelta di Draghi di puntare su Franco in un momento di grandissima difficoltà per tutto il Paese, ancora alle prese con la grave crisi economica: “Era un pessimo burocrate, già quando era ragionere dello Stato. È un fatto assolutamente grave, noi non ci stiamo. Non siamo d’accordo su questa scelta. Sarà battaglia e sarà una battaglia durissima. Non ci fermeremo di fronte a niente e nessuno”.
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