Terminate le feste, il nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano ha dato il via all’indagine esplorativa sull’ormai celebre vicenda del pandoro-gate che ha visto coinvolta l’influencer Chiara Ferragni. Come riportato dal sito di Nicola Porro, gli investigatori stanno acquisendo, senza ordine di esibizione, le carte raccolte dall’Antitrust nell’ambito del caso. A coordinare l’indagine è il procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco. La mole di documenti da acquisire sarebbe considerevole e quindi l’intera operazione potrebbe tenere occupati gli uomini delle Fiamme Gialle per diversi giorni. (Continua a leggere dopo la foto)
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Successivamente sarà stesa una relazione da consegnare al procuratore Fusco. Quest’ultimo deciderà se e quale reato ipotizzare, ed eventualmente farà iscrizioni nel registro degli indagati. Al momento, bene ricordarlo, l’inchiesta è aperta a carico di ignoti e senza un titolo di reato specifico. (Continua a leggere dopo la foto)

Il caso si prepara, dunque, a entrare nel vivo, dopo giorni e giorni di feroci polemiche sui social e nei talk show televisivi. Una vicenda che ha causato non pochi problemi all’imprenditrice digitale che ora, paradossale per un’esperta di comunicazione come lei, pare sia intenzionata a ricorrere all’assistenza di un’agenzia di comunicazione per gestire la crisi. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo scandalo ha portato anche a delle conseguenze a livello legale. Da una parte, vi sono le problematiche penali, con i fascicoli aperti a Milano e Cuneo a seguito dell’esposto del Codacons. Dall’altra, le questioni societarie e civilistiche, che Ferragni dovrà affrontare nella speranza di frenare la possibile fuga di sponsor dopo la decisione di Safilo Group di terminare la collaborazione.
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