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“Ecco perché noi non vaccineremo”. La denuncia dei farmacisti che si ribellano alla somministrazione e invadono (di mail) la Procura

Pubblicato il 04/08/2022 10:43

Continua il terremoto intorno ai vaccini, specie la quarta dose. La procura di Pordenone sarebbe stata intasata da una quarantina di Pec firmate dai farmacisti della Regione, tutte con lo stesso oggetto: “Chiarimenti vaccinazione in farmacia Fvg”. Come riporta Byo Blu Le pec sono state inviate anche agli ordini delle professioni sanitarie, alle aziende sanitarie, ai direttori delle farmacie ospedaliere del Friuli Venezia Giulia, ma anche ai Nas e alle procure. Perché? Spiega il quotidiano: “Tutto nasce dalla decisione della Regione di avvalersi dei farmacisti anche per la somministrazione della quarta dose di vaccino. Una decisione che sembra essere stata accolta con gioia dal presidente di Federfarma Pordenone, il dott. Francesco Innocente, che durante il Tavolo tecnico con la Regione di qualche settimana fa avrebbe detto, a nome delle duecento farmacie coinvolte: ‘Noi ci siamo e vogliamo essere in prima linea’. Non ci stanno invece altri colleghi”. E il motivo è pesantissimo. (Continua a leggere dopo la foto)

Da diversi mesi molti farmacisti denunciano questioni importanti di carattere normativo e legale, a tutela della categoria stessa e dei cittadini. “In particolare, nella pec che il pubblico Ministero di Pordenone dovrà valutare, si ribadisce che la dose eterologa, la terza dose e ora anche la quarta, sono tutte somministrate ‘off label’, e cioè senza scheda tecnica. Per fare ciò, si afferma nella missiva, è richiesta l’esistenza di studi almeno di fase II pubblicati per essere a norma di legge, studi che, secondo i sanitari firmatari della lettera, non ci sono. Non solo, la lettera evidenzia anche dei problemi di carattere strettamente “legale” per i farmacisti vaccinatori”. (Continua a leggere dopo la foto)

Per legge, infatti, “nessun farmacista è abilitato alla prescrizione e alla somministrazione di farmaci”, ricordano i firmatari, che si chiedono quindi “come si riuscirebbero a gestire in farmacia shock anafilattici e reazioni avverse da vaccino? Come gestirebbe un farmacista una situazione in cui, per esempio, ci potrebbe essere la necessità di dover somministrare liquidi e/o farmaci in via endovenosa?”. E dunque: “Quale responsabilità ricade sul farmacista vaccinatore nel caso in cui non riuscisse a gestire una crisi post vaccino? A livello di responsabilità penale e civile quali rischi corrono i dipendenti e titolari delle farmacie dove si effettueranno le vaccinazioni?”. (Continua a leggere dopo la foto)

Al di là delle questioni “lavorative” sollevate dai farmacisti, quello che è ancora più importante sono le motivazioni. Si parla palesemente di tutti i rischi che si corrono con questi vaccini, e sono i sanitari stessi ad avere paura di somministrarli. Vi pare normale, quindi, che si prema per questa quarta dose? E vi pare normale che non ci siano le “schede tecniche” di questi farmaci? Ora tocca al Magistrato di Pordenone decidere se dare una risposta a queste domande nell’interesse dei cittadini e dei sanitari assurti, loro malgrado, al ruolo di “vaccinatori”.

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