Magari c’era qualcuno che avvertiva la mancanza di Elsa Fornero, l’ex ministro dal pianto facile e dalle decisioni pesantissime, una delle donne meno amate d’Italia per via dell’omonima riforma delle pensioni con tanto di lacrime in conferenza stampa e che dal 2012, da ministro del Lavoro e delle politiche sociali nel governo Monti, ha fortemente inasprito i criteri per le pensioni. Se davvero c’era qualcuno che ne sentiva la mancanza, sarà rincuorato dalle nuove uscite della stessa Fornero che, come fa con una certa cadenza, è tornata su quello che per lei pare un chiodo fisso: la patrimoniale. Il Paese è in difficoltà economica sul fronte della finanza pubblica, questo è innegabile, ma siamo sicuri che trasferire risorse dal settore privato a quello pubblico come da proposta, rilanciata con una lettera a firma della stessa Fornero pubblicata da La Stampa, sia la soluzione? L’ex ministro puntualizza in merito a questa nuova supertassa: “In realtà sul patrimonio immobiliare, visto che quello finanziario già ne è gravato”. L’ipotesi di una imposta patrimoniale come rimedio al fenomeno dell’evasione fiscale, è vecchia, vorremmo dire stantia, e trova molto sostegno, da sempre, a sinistra e tra i sindacati. (Continua a leggere dopo la foto)
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E allora l’Imu?
L’unica soluzione prospettata, dunque, resta sempre e solo la persecuzione fiscale. Prima di andare avanti, apriamo una doverosa parentesi per ricordare che, proprio con il governo Monti, il pil crollò di oltre il 4% nel biennio 2012-2013 e il rapporto debito/pil, anziché scendere, esplose da un tendenziale 120% fino a un massimo del 133% negli anni seguenti. Ma torniamo ora a questo “cetriolo che aleggia sulle chiappe degli italiani”, come da mirabile sintesi di Dagospia. Fa notare, sul blog di Nicola Porro, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, che quando Fornero era ministro di Mario Monti, nel 2011, venne istituita l’Imu, “la più pesante patrimoniale sugli immobili della storia d’Italia, sulla quale ha fondato gran parte della sua manovra di bilancio”. Una patrimoniale mascherata, dunque, che nessuno ha poi eliminato, gravando ancora per 22 miliardi di euro l’anno: “C’è stata solo la cancellazione della parte sull’abitazione principale, meno di 4 miliardi”, argomenta Spaziani Testa. Avendo, forse, dimenticato tutto ciò, Elsa Fornero scrive, ancora intorno a una patrimoniale immobiliare: “Le ragioni alla base, spesso abbinate, sono principalmente due: serie difficoltà nella finanza pubblica e gravi iniquità sociali“. Ecco, dunque, l’idea geniale: “Si potrebbe stabilire un imponibile minimo piuttosto elevato o limitare l’imposta al momento della trasmissione ereditaria, così come la si potrebbe usare per alleggerire l’imposizione sul reddito da lavoro o evitare un aumento netto della pressione fiscale“. (Continua a leggere dopo la foto)
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Confedilizia non ci sta
Come detto, Spaziani Testa non ci sta: “Va infatti ricordato che sono soggetti alla patrimoniale immobiliare – quella che secondo la professoressa Fornero non c’è, anche se l’ha introdotta il suo Governo – persino i fabbricati definiti inagibili o inabitabili, ma non ancora considerati ruderi”. Però, secondo Elsa Fornero, chiunque abbia da eccepire sulla proposta lo farebbe per ragioni “ideologiche”.
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