Ha fatto molto rumore la notizia delle dimissioni del professor Palù da presidente dell’Aifa. Dietro questa scelta, però, qualcosa non torna. E allora ci ha pensato Mario Giordano a dedicare al medico una delle sue pungenti “cartoline” de LaVerità. Scrive Giordano: “Caro professor Giorgio Palù, le scrivo questa cartolina perché non ho capito il motivo delle sue dimissioni da presidente dell’Aifa, due settimane dopo che era stato riconfermato nell’incarico. Davvero ha scoperto la «totale assenza di ascolto da parte del ministro» in questi quindici giorni? O si è dimesso perché l’incarico le è stato rinnovato per un solo anno e senza stipendio? Non sarebbe stato meglio chiarire tutto prima? Da queste parti, lei sa, nutriamo forti dubbi sulle capacità dell’ex consulente di Speranza, oggi ministro del governo Meloni, di cambiare davvero volto alla sanità e le ripetute e inutili interviste di quest’ultimo (quasi sempre a Repubblica, guarda caso) non fanno che confermarcelo. Però, ecco, da Schillaci non ci aspettiamo nulla. Ma da lei sì. Ci aspettavamo molto. E per questo che ci ha delusi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Scrive Giordano a Palù: “Ci ha delusi, a dir la verità, non solo per come ha lasciato. Ma anche per come ha guidato in questi tre anni l’agenzia del farmaco. Speravamo ben altro quando nel dicembre 2020 lei è arrivato alla presidenza. Virologo vero, noto in tutto il mondo, curriculum strepitoso, più di trecento pubblicazioni scientifiche, ben altro spessore rispetto al codazzo di bassetti, bassotti, burioni e boriosi. Ma allora: perché non ha usato il suo prestigio per far entrare aria fresca dentro le asfittiche mura dell’Alfa? Perché si è fermato? Perché ha chinato il capo di fronte ai soliti intrecci di potere? In questa avventura lei non aveva nulla da perdere, se non la sua faccia. Purtroppo c’è riuscito. Ciò che fa rabbia è che lei, essendo scienziato vero, sapeva tutto. Fin dall’inizio”. E qui arriva l’altra pesantissima accusa… (Continua a leggere dopo la foto)
Dice Giordano a Palù: “Sapeva che i lockdown erano pericolosi e avrebbero causato danni all’economia, agli altri malati e ai giovani (ottobre 2020); sapeva che l’allarmismo e l’isteria erano un errore (ottobre 2020); sapeva che non curare a casa e mandare tutti in ospedale era una follia (febbraio 2021), che «tachipirina e vigile e attesa non servivano» (maggio 2023) e che fare la guerra ai farmaci contro il Covid, dall’idrossiclorochina ai monoclonali, per puntare solo sul vaccino è stato un errore fatale (maggio 2023); sapeva anche che «l’immunità di gregge è impossibile» e che a Wuhan «probabilmente è stato un incidente» (novembre 2021). Insomma sapeva tutto. Ma, chissà perché, non ha fatto niente”. E infine: “Nella primavera del 2023 Fuori dal Coro ha scoperto una serie di documenti interni dell’Aifa in cui emergevano dati taroccati, verità nascoste, informazioni falsate. Abbiamo chiesto un’operazione trasparenza, ma lei ha taciuto”.
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