Vai al contenuto

“Ecco come Germania e Olanda speculano sul debito italiano”: la gravissima accusa arriva dall’Ue

Pubblicato il 09/12/2022 09:06

La prima banca tedesca per importanza e la seconda banca olandese legate da un patto segreto, un accordo in violazione delle normative europee sull’antitrust stretto per speculare sui titoli di Stato europei. Questa l’ipotesi sulla quale sta indagando la Commissione Europea, che ha messo nel mirino le manovre di Deutsche Bank e Rabobank nel periodo compreso tra il 2005 e il 2016, gli anni della crisi finanziaria che aveva avuto forti riflessi sul sud dell’Unione (il periodo dello spread impazzito nel nostro Paese). Secondo quanto riportato dalla testata economica Money, il sospetto è che i due istituti abbiano messo in piedi un cartello per poter speculare sui titoli di Stato europei più attaccabili, come i Btp italiani. Qualora questo scenario dovesse essere confermato da ulteriori indagini, Bruxelles potrebbe imporre alle società interessate un’ammenda miliardaria, pari fino al 10% del loro fatturato annuo. (Continua a leggere dopo la foto)

Accuse non nuove, quelle mosse dalla Commissione Ue. Tra il 2016 e il 2017, infatti, anche le procure italiane di Milano e Trani avevano aperti due procure italiane, quelle di Milano e Trani, avevano aperto delle inchieste per verificare se Deutsche Bank avesse avuto un ruolo nell’aumento repentino dello spread tra i titoli di Stato del Belpaese. A far scattare i sospetti era stata, in particolare, la scelta di liberarsi di una grossa fetta di titoli italiani prima che lo spread schizzasse verso l’alto, per poi riacquistarli in una fase successiva. (Continua a leggere dopo la foto)

Il procedimento dell’Antitrust di Bruxelles ha riaccesso quei sospetti sull’attività di Deutsche Bank e sui suoi rapporti con l’olandese Rabobank: “La Commissione europea ha informato Deutsche Bank e Rabobank della sua opinione preliminare secondo cui avrebbero violato le norme antitrust dell’Ue colludendo per distorcere la concorrenza quando negoziavano titoli di Stato denominati in euro, SSA (Supra-Sovereign, Foreign Sovereign, Sub-Sovereign/Agency), Covered e Government Obbligazioni garantite” ha spiegato la stessa Commissione in una nota. (Continua a leggere dopo la foto)

Se il parere preliminare della Commissione fosse confermato, ha spiegato ancora Bruxelles, “tale comportamento violerebbe le norme dell’Ue che vietano pratiche commerciali anticoncorrenziali come la collusione sui prezzi e altre condizioni commerciali”. L’Antristrust ha anche sottolineato di aver cercato “un accordo con le società coinvolte”, strategia poi abbandonata per la “mancanza di progressi” registrata.

Ti potrebbe interessare anche: “Lo pagherete carissimo!” La Minaccia di Medvedev all’Europa. Intanto Bloomberg asfalta le sanzioni