La maggior parte delle armi che attualmente sono in mano all’esercito ucraino, impegnato a riconquistare importanti fette di territorio passate sotto il controllo della Russia di Vladimir Putin, sono state fornite… dalla Russia stessa. Questa la rivelazione choc fatta dal Wall Street Journal, che ha raccontato in un articolo l’incredibile retroscena sul conflitto attualmente in corso tra Mosca e Kiev e che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso.
Una notizia che potrebbe essere apparentemente scioccante e che però, in realtà, è una delle naturali conseguenze della guerra in atto. Gli ucraini continuano ad avanzare, nelle ultime settimane, e rischiano di accerchiare i soldati russi in alcune delle regioni conquistate da Mosca. Con questi ultimi che, per evitare di trovarsi senza vie di fughe, fuggono in massa e in gran fretta.
Di conseguenza, una gran parte delle armi e delle attrezzature in mano ai soldati russi vengono abbandonate sul campo di battaglia, finendo poi nelle mani degli ucraini. Secondo il Wall Street Journal “è la Russia, e non gli Stati Uniti o altri Paesi alleati, il principale ‘fornitore’ di armi pesanti all’Ucraina grazie alle centinaia di carri armati, obici e veicoli blindati caduti nelle mani di Kiev nel corso delle sue offensive contro le forze di Mosca”.
La rivelazione è stata da alcuni analisti dell’intelligence: stando ai dati, Mosca avrebbe quindi superato di gran lunga gli Usa e gli altri alleati nella fornitura di armi, anche se quelle inviate dall’Occidente sono “più avanzate e precise” di quelle russe. Secondo le stime raccolte dal Wall Street Journal finora l’Ucraina ha catturato almeno 460 carri armati russi, 92 obici, 448 veicoli da combattimento di fanteria, 195 veicoli da combattimento blindati e 44 sistemi missilistici a lancio multiplo.
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