Quella per il Qurinale sembra ormai diventata una sfida a due tra Silvio Berlusconi e Mario Draghi, i due più autorevoli candidati alla successione di Sergio Mattarella già impegnati in annunci e smentite di rito. Ma siamo sicuri che, alla fine, non sarà invece un terzo incomodo a spuntarla? Ne è convinto, per esempio, Umberto Bossi, intervistato in queste ore da Francesco Moscatelli per La Stampa. Da Varese, dove ha assistito alla messa di Natale nella chiesa di San Vittore a Buguggiate, il senatore ha detto la sua sul futuro presidente della Repubblica.
Rieletto in Senato nel 2018, Bossi sarà tra i politici che parteciperanno alla scelta del prossimo Capo dello Stato, nonostante le recenti tensioni con la Lega. “Non ho ascoltato tutta la conferenza stampa di Mario Draghi – ha spiegato il senatore – uno di questi giorni vedrò Giancarlo Giorgetti che mi darà tutti gli aggiornamenti. Il premier sta governando abbastanza bene, ma se vuole arrivare al Colle deve stare attento alle sorprese, soprattutto da sinistra”.
“Draghi premier lo ha scelto Silvio Berlusconi, che ha preferito lui, un banchiere centrale, a un banchiere d’affari. Magari la sinistra all’ultimo lo taglia…”. Nemmeno il Cavaliere però , secondo Bossi, avrebbe troppe chance di riuscire nell’impresa: “Ricordiamoci che il presidente della Repubblica è anche il capo della magistratura. E sappiamo che tipo di rapporto ha Berlusconi con i magistrati”. A spuntarla, quindi, potrebbe essere un nome nuovo, al momento considerato poco forte.
“Giorgetti al Colle? – ha concluso Bossi – ma no, ma no. Non è proprio il tipo, non è uno che vuole mettersi in vista”. Poco prima di andare via e salutare la stampa, il senatore ha lanciato così la sua personalissima profezia: “Volete sapere come andrà a finire? Dovrebbe farcela Pier Ferdinando Casini”.
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