Incassati gli osanna bipartisan di quasi tutto l’arco politico italiano, pochissimi esclusi, Mario Draghi continua a studiare la miglior squadra da presentare al presidente della Repubblica Sergio Mattarella prima di presentarsi in Parlamento per la fiducia. Ragionando su uno schema che prevede complessivamente venti ministri e la presenza di un numero nutrito di donne, tecnici e personalità vicine agli schieramenti che sosterranno la sua maggioranza. E puntando ancora, al momento, su quel governo “di alto profilo” già tratteggiato dal Capo dello Stato.
Seguendo questo disegno, i partiti sarebbero rappresentati non con posti al sole in prima fila ma in ruoli più secondari, pronti a sistemare i propri esponenti come viceministri e sottosegretari. Il pressing delle varie formazioni per optare per scelte più “politiche”, però, continua insistente. E così resta in piedi l’idea, alternativa alla prima, di creare un mix fra tecnici e big degli schieramenti. Chi saranno, però, le figure alle quali Draghi potrebbe rivolgersi in questo secondo caso? Di nomi ufficiali, ovviamente, neanche l’ombra. Ma, con l’inizio del secondo giro di consultazioni, qualche nome è iniziato a circolare con maggiore forza.
Nella squadra di Draghi potrebbe entrare, innanzitutto, il direttore generale di Bankitalia Daniele Franco, favorito per occupare il posto di ministro dell’Economia andando così a sostituire Gualtieri. In alternativa, al Tesoro potrebbe finire Dario Scannapieco dalla vicepresidenza della Bei. Per il ministero delle Infrastrutture, invece, i nomi forti sono quelli di Ernesto Maria Ruffini, diretto generale dell’Agenzia delle entrate, e Carlo Cottarelli, l’uomo che nel 2018 aveva ricevuto l’incarico da Mattarella.
Marcella Panucci, ex dg di Confindustria, è data per favorita al ministero dello Sviluppo Economico, mentre Tito Boeri potrebbe finire al Lavoro con Enrico Giovannini, invece, alla Transizione ecologica. Occhi puntati, però, sopratutto su due donne, pronte a occupare una qualsiasi di queste caselle di peso: l’economista di Harvard Raffaella Sadun e Linda Laura Sabbadini dell’Istat. Luciana Lamorgese dovrebbe rimanere al Viminale, con Marta Cartabia in arrivo alla Giustizia ed Elisabetta Belloni che mira al posto di responsabile della Farnesina.
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