A nulla sono valse le rimostranze dei cittadini, e anche dei sindaci. Il governo ha tirato dritto è ha deciso che gli italiani resteranno “ai domiciliari” fino a maggio. Niente zona gialla per un mese. Un provvedimento durissimo che è frutto dell’incompetenza di chi ci governa e dall’incapacità di organizzare una vera campagna vaccinale e un vero ritorno alla normalità. Non sapendo fare questo, chiudono gli italiani in casa. Il nuovo decreto anti-Covid, infatti, prevede che fino al 30 aprile l’Italia sarà solo rossa o arancione. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle nuove norme in vigore dal 7 al 30 aprile. Norme che escludono quindi anche la riapertura a pranzo di bar e ristoranti. (Continua a leggere dopo la foto)
Le scuole tornano in presenza fino alla prima media, anche in zona rossa. Nemmeno questo sono riusciti a fare: garantire la presenza scolastica a tutti. Altra perla è l’obbligo vaccinale per decreto anche per i farmacisti, e saranno concesse deroghe per riaprire in base a contagi e vaccini. Restano vietati gli spostamenti in tutto il paese, ancora chiusi cinema e teatri, palestre e piscine. Niente visite a parenti e amici in zona rossa e con limitazioni in zona arancione all’interno della regione: ossia una sola volta al giorno e solo in due persone. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il nuovo decreto anti-Covid non prevede un automatismo su eventuali aperture prima di fine aprile e stabilisce “la possibilità, in questo arco temporale, di deliberare in Consiglio dei ministri un allentamento delle misure, qualora lo consentano l’andamento dell’epidemia e l’attuazione del piano vaccini”, spiegano da Palazzo Chigi. Ma i sindaci protestano: “Scopriamo che non ci sono più zone bianche e gialle e che molte attività economiche resteranno chiuse per ancora un mese senza alcuna certezza sui tempi di erogazione dei ristori per le chiusure precedenti. E per la prima volta i sindaci e i presidenti di Provincia non sono stati consultati né informati sulle misure contenute nel testo”, ha dichiarato Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. “Devo dire che in un momento così delicato per il Paese tutto ci aspettavamo tranne che una frattura nella collaborazione istituzionale. Vorrà dire che chiederemo ai ministri di venire a spiegare il provvedimento per strada e nelle piazze dove fino a oggi eravamo noi a fare da bersaglio alle legittime proteste dei cittadini”. (Continua a leggere dopo la foto)
Ecco le misure del decreto riassunte da Repubblica: “Obbligo vaccino anche a farmacisti; scudo penale per sanitari che vaccinano; sanitari no-vax sospesi sino a fine anno; scuola: in presenza fino alla prima media in zona rossa; possibili deroghe in base a contagi e vaccini; stop a visite agli amici in zona rossa fino al 30 aprile; concorsi pubblici in presenza dal 3 maggio
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