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“Ho il cancro, ma per me niente visite: non c’è posto”. Il racconto choc di Dario sconvolge l’Italia

Pubblicato il 19/09/2022 10:32

La storia di Dario Di Natale, 62 anni di Chieri, sta ora facendo il giro d’Italia. E menomale, almeno forse si riesce a raggiungere presto un soluzione. E almeno si porta all’attenzione di tutti quali scandali sanitari viva il nostro Paese. Una Sanità monopolizzata scelleratamente dalle politiche Covid e ridotta all’osso dalla gestione Speranza. Dario è un malato oncologico e necessita di fare un intervento urologico urgente per rimuovere la recidiva del tumore per cui era stato già curato tre anni fa. Se no la sua unica possibilità è sborsare 6 mila euro e essere operato la prossima settimana in una clinica privata, oppure aspettare gli esami gratuiti per confermare quanto lui ha già scoperto pagando le visite. Aspettare quanto? “Non si sa”, dice amaro in un’intervista a Repubblica. (Continua a leggere dopo la foto)

“Quando, a fine giugno, mi sono presentato all’Asl a Chieri – racconta Dario – con le prescrizioni urgenti, cioè da fissare entro 10 giorni, per una cistoscopia e una visita urologica, mi hanno detto che non c’erano possibilità, né lì né altrove in Piemonte. E non hanno saputo darmi neppure una tempistica”. A quel punto ha deciso di rinunciare alla cistoscopia e di rivolgersi a un urologo privato. “Ho fatto la visita, 120 euro: il medico ha confermato la macchia e mi ha detto che bisognava operare: privatamente, visto che lui non opera nel pubblico. Avrebbe potuto fissare l’intervento la prossima settimana”. Tutto facile, ma con un preventivo da 6 mila euro. “È tutta la vita che pago le tasse: 40 anni di contributi e poi, di fronte a un cancro, non ho diritto alle cure gratuite” denuncia. (Continua a leggere dopo la foto)

Dario Di Natale, che è un agente di commercio, quei soldi potrebbe pure recuperarli ma di una cosa è certo: “Non è giusto”. Anche perché tutta la sua storia racconta di una sanità che non rispetta i tempi. “Tre anni fa ho avuto un tumore alla vescica. Nel giro di due mesi ero stato operato, in convenzione con il servizio sanitario – racconta – Sfortunatamente la recidiva in queste neoplasie è molto comune. E così quando ho iniziato ad avere disturbi mi sono subito rivolto al medico. Mi ha prescritto una serie di esami: sangue, urine e un’ecografia. Quando sono andato per prenotarli, con la prescrizione urgente, mi hanno detto che gli esami avrei dovuto farli alle Molinette: per l’ecografia serviva qualche mese e io per accelerare ho deciso di farli a pagamento”. (Continua a leggere dopo la foto)

Un conto da 160 euro che ha confermato il verdetto temuto: una macchia, una visita e un esame specialistico da fare e la necessità di un’operazione. Che Dario Di Natale, al momento, non potrà eseguire con il servizio sanitario. Conclude nella sua intervista a Repubblica: “Io capisco che dopo il Covid ci siano ritardi accumulati e che non sia semplice fissare gli appuntamenti a breve. Quel che trovo assurdo è che nemmeno si sappiano i tempi. A me hanno detto che per ora non ci sono posti disponibili. E io cosa dovrei fare? Aspettare che la malattia peggiori?”. In primavera era toccato anche a sua moglie sottoporsi a controlli per sospetta neoplasia. “Anche in quel caso i tempi dell’Asl erano biblici”.

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