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Dai festini a luci rosse ai messaggi cancellati: tutti i misteri sulla morte di David Rossi

Pubblicato il 17/12/2020 12:04

Un caso che continua a sollevare inquietanti interrogativi, quello della scomparsa di David Rossi, capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena trovato senza vita il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio. Una morte archiviata come suicidio nonostante, però, tanti dubbi, non solo quelli avanzati dai famigliari. A occuparsi della vicenda è stato in queste ore il programma Mediaset Le Iene, che ha affrontato nuovamente il tema dei presunti festini a luci rosse ai quali il magistrato avrebbe preso parte e che sarebbero stati coperti dalla Procura di Siena per non far esplodere un potenziale scandalo.

Dai festini a luci rosse ai messaggi cancellati: tutti i misteri sulla morte di David Rossi

Il primo a toccare l’argomento era stato l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini, che aveva ipotizzato come gli investigatori avessero operato in modo lacunoso sul caso Rossi proprio per nascondere l’esistenza di quel micro-cosmo hard. Le Iene hanno ricordato le parole rilasciate in passato dallo stesso Piccini al programma Mediaset: “Conoscendo la razionalità di David, non è possibile che sia suicidio. La città è convinta che sia stato ucciso”. Poi il suggerimento: “Indagate in alcune ville tra l’aretino e il mare e i festini che facevano lì perché la magistratura potrebbe aver abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale, non so se mi sono spiegato”.

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A farsi avanti era stata poi una giovane escort, che aveva ammesso di aver partecipato a festini nel senese insieme a importanti personalità locali. Una pista sulla quale aveva indagato anche la procura di Genova, chiudendo però tutto con l’archiviazione. Ma i genitori di Rossi si sono opposti, segnalando alcune stranezze raccontate nuovamente da Le Iene. Atti che sarebbero spariti, poi ritrovati. Il telefono di Rossi utilizzato dopo la morte del proprietario per cancellare messaggio e chiamate, di cui non sapremo mai nulla. E un testimone mai ascoltato, un carabiniere in pensione, in passato comandante dell’Arma in provincia di Siena, che ha parlato di una magistrato che lo avrebbe “ostacolato più volte, impedendogli di lavorare su alcuni casi”. Accennando a sua volta a party a luci rosse che si tenevano in zona, un’inchiesta delicata visto che a partecipare c’erano anche vip ed ecclesiastici.

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Il carabiniere, però, non era stato mai ascoltato dalla Procura di Genova, che evidentemente non aveva trovato rilevanti quelle informazioni. Eppure le parole dell’uomo sono pesanti, pesantissime: “Appena arrivato alla stazione un magistrato mi disse: ‘Siena è un’isola felice, non fare indagini, non mi denunciare persone’. Mentre facevo il comandante mi arrivò per posta un esposto dove indicavano che dentro il seminario arcivescovile di Siena si tenevano dei festini alla presenza di magistrati, del segretario del vescovo, del cappellano militare dei paracadutisti, la miglior crema di Siena. Facevano i festini dentro il convento arcivescovile di Siena”.

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