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Dai biglietti in economy ai tanti voli di Stato: al “nuovo” Di Maio piace viaggiare (molto) comodo

Pubblicato il 01/09/2022 10:28

C’è stato un passato, neanche troppo remoto, nel quale Luigi Di Maio si lasciava immortalare sorridente mentre volava in classe Economy e mostrava i biglietti, regolarmente acquistati, per un viaggio in Cina. Come a dire “Vedete? Niente privilegi, come invece ormai abitudine dei miei predecessori”. Bei tempi, verrebbe da dire con non poca ironia. Oggi, il ministro degli Affari Esteri del governo Draghi ha svestito i panni dell’anti-casta, non si lancia più in attacchi contro l’Unione Europea, non difende più la regola del secondo mandato e non è nemmeno più grillino. Una trasformazione che non ha risparmiato anche le modalità di spostamento.

Come raccontato da Paolo Bracalini sulle pagine de Il Giornale, tra le tante cose di cui Di Maio si è completamente dimenticato negli ultimi mesi c’è anche l’avversione per i voli di Stato, indicati in passato come simbolo degli ingiusti privilegi della classe politica e oggi, invece, tornati di stretta attualità. Il nome dell’ex M5S è così ben presente nella lista degli spostamenti aerei effettuati dai ministri, dei quali Palazzo Chigi è tenuto per legge a dare informazioni.

Teoricamente, i voli blu sarebbero riservati alle massime cariche dello Stato (premier, Presidente della Repubblica, presidente della Consulta e presidenti di Camera e Senato) ma possono ricorrervi anche i ministri previa specifica autorizzazione. Un’eccezione che nel caso di Di Maio è scattata ben 31 volte, tanti sono stati i voli di Stato tra gennaio e luglio 2022. Un elenco che comprende missioni delicate come quella a Kiev o a Mosca dopo l’esplosione del conflitto. Ma anche, secondo il Giornale, “viaggi abbordabili anche senza scomodare l’aeronautica militare”.

Tra questi “il volo di Stato da Roma a Torino effettuato da Di Maio il 19 maggio. O quello diretto a Bolzano a giugno”. Spostamenti non proprio in linea con le parole di un ministro che, appena entrato nei palazzi del potere, si vantava di aver fatto ricorso agli aerei blu “zero volte in tre mesi e mezzo”. Mostrando felice quei biglietti Economy ai quali oggi, di colpo, sembra invece diventato allergico.

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