La battaglia del Pd “si è saldata con quella di Alfredo Cospito“, ha affermato il giornalista Giuseppe Cruciani, tra gli ospiti della puntata di ieri di Quarta Repubblica. Dunque, per estensione, la sinistra si è schierata contro lo strumento del 41 bis e, ancora, contro lo Stato. Una sorta di sillogismo, quello di Cruciani. È sempre il caso Cospito al centro del dibattito, mentre proseguono le tensioni e le proteste degli anarchici. “Diversi deputati del Pd si sono recati in quel carcere, poi però hanno condito la loro visita con dichiarazioni contro il 41 bis”, afferma Giuseppe Cruciani. Il 41 bis è “un’autodifesa dello Stato”, anzi in questo momento “è lo Stato”, ha detto a Quarta Repubblica. L’anarchico detenuto, come noto, è in sciopero della fame oramai da 110 giorni (assume solo liquidi, zucchero e sale) ma, si legge sul quotidiano Libero, poiché è costantemente monitorato dai medici, che definiscono le sue condizioni non allarmanti, è ancora compatibile con la detenzione al “carcere duro”. Esiste, tuttavia, un piano, il cosiddetto piano Omega, per l’eventuale ed immediato trasferimento in ospedale nel caso in cui le sue condizioni dovessero precipitare. Ne parla, fra gli altri, il Corriere della sera: c’è una scorta pronta a partire a qualsiasi ora per uno spostamento di Cospito dal carcere milanese di Opera all’ospedale San Paolo, dove ci sono delle stanze per chi è in regime di carcere duro, con tanto di “bonifica” del percorso affidata a polizia e carabinieri. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Otto chilometri, per una decina di minuti a sirene spiegate, attraversando la periferia sud di Milano. Il piano Omega è il trasferimento di un detenuto al 41 bis dal carcere al ricovero ospedaliero. Venne attivato anche per Riina e Provenzano. Potrebbe essere una soluzione allo stallo della vicenda, mentre la politica si rinfaccia le colpe, perché il piano comporterebbe l’alimentazione forzata di Alfredo Cospito. I magistrati del Tribunale di sorveglianza, diretto da Giovanna Di Rosa, sono in “costante contatto” con i medici. Più volte al giorno i sanitari verificano i parametri vitali, quali peso e pressione, svolgendo altresì regolari e periodici esami del sangue. (Continua a leggere dopo la foto)
Sebbene l’anarchico abbia firmato un documento in cui afferma di non voler essere alimentato in maniera forzata, in caso di malore o altri problemi, si attiverebbe d’ufficio la procedura per il Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) poiché, come spiega ancora il Corriere della Sera, “lo Stato ha il dovere di tutelare la salute del detenuto, anche contro la sua volontà”.
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