Siamo davvero sicuri che il problema di questa pandemia sia il comportamento dei non vaccinati, indicati da mesi dal governo italiano come “principali responsabili dei nostri problemi?”. A dare un’occhiata all’estero, in tanti iniziano in realtà a mettere in discussione questo tipo di narrazione. Compreso il New York Times, testata americana non certo incline a posizioni no-vax. E che sulle proprie colonne ha ospitato in queste ore un articolo firmato da Lucy King e Jonah M. Kessel che sottolinea come le colpe da cercare nell’analizzare l’emergenza Covid siano quelle dei nostri governanti.

L’articolo è collegato a un video che raccoglie le testimonianze di medici e infermieri in prima linea, in questi mesi concitati, nella lotta al virus. Persone definite “eroi” dai media e che però hanno sottolineato il loro disagio nel lavorare in strutture che si trovano a fare i conti con croniche carenze di personale. Al punto che diverse operatori sanitari, negli ultimi mesi, hanno iniziato a lasciare la propria occupazione in segna di protesta contro i mancati investimenti nel settore della sanità: “Non è più possibile lavorare in queste condizioni, ora basta”.

Il problema, però, non è nella mancanza di personale arruolabile, anzi: nel territorio degli Stati Uniti non ci sono mai state così tante infermiere e infermieri qualificati e pronti a essere impiegati nelle strutture ospedaliere. Sono i mancati investimenti da parte degli ultimi governi nel settore sanitario a pesare: gli stipendi restano infatti mediamente bassi, gli orari di lavoro massacranti e gli incentivi economici, in un periodo in cui ogni risorsa è preziosa, pressoché zero nella maggior parte del territorio.

Non mancano eccezioni come la California, dove una nuova legge ha recentemente modificato al rialzo il compenso degli infermieri, che a seconda dell’orario possono arrivare a guadagnare oltre 100 mila euro l’anno: uno stipendio che spetta a quelle figure che, all’interno dello staff di un ospedale, lavorano in autonomia prendendo decisioni difficili e assumendosi ogni responsabilità. Un modello i dipendenti vorrebbero imitato ovunque, e che invece è rimasto per ora confinato a poche realtà. Anche negli Usa, insomma, si stanno accorgendo di come siano i mancati investimenti (in Italia addirittura i tagli) a pesare realmente sulla pandemia, ben più dei non vaccinati. Chissà se anche dalle nostre parti, prima o poi, qualcuno avrà la stessa folgorazione.
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