Uno dei volti più noti tra i virologi diventati famosi durante la pandemia, quando gli interventi degli esperti sull’emergenza erano all’ordine del giorno. Capace però di mantenere una certa notorietà anche dopo la fine della pandemia grazie a un vero e proprio salto di categoria, dal mondo della medicina a quello della politica. Andrea Crisanti, senatore del Partito Democratico, è tornato a parlare dell’inchiesta aperta dalla Procura di Bergamo in occasione dell’ultima puntata del programma radiofonico Un Giorno da Pecora, in onda su Rai Radio1. Chiarendo, a proposito della sua perizia: “Il mio non è un atto d’accusa e i magistrati hanno preso le loro decisioni in totale autonomia. La precisione numerica dei dati che ho dato? Chi li legge in questo modo si vede che non ha capito nulla: quel numero è collegato ad un indice di probabilità, che è corretto al 95%, non esiste un numero preciso”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, Crisanti ha poi precisato: “La mia opinione personale non c’entra nulla con la perizia, non ha nulla a che vedere con essa, potrebbe esser anche diversa da quella perizia, io questo voglio dirlo in modo chiaro”. Il virologo ha poi affrontato altre tematiche, a partire dalla rivoluzione in Rai iniziata dal governo Meloni in questi giorni. (Continua a leggere dopo la foto)
“Chi vorrei al posto di Fazio”. Crisanti si improvvisa dirigente Rai
“Al posto di Fazio? La domenica sera, su Rai3, io metterei Michele Santoro” ha spiegato Crisanti. Forse soltanto una provocazione, per carità. Ma il virologo ha voluto dire la sua anche sulla gestione dei palinsesti, tema al centro di feroci polemiche in questi giorni. Poi, il professore di Microbiologia ha raccontato un aneddoto su un recente incontro con Giorgia Meloni. (Continua a leggere dopo la foto)
“L’Ambasciatore italiano a Londra mi ha presentato Giorgia Meloni, e io le ho detto: le devo fare una confessione – ha spiegato Crisanti – Presidente, devo dirle che mia suocera, purtroppo, ha votato per lei. E la premier si è messa a ridere e mi ha risposto: bene, è un passo importante”.
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