Una pandemia dagli effetti terribili, quella che ha colpito il mondo intero negli ultimi mesi. Non tutti noti fin da subito, ma non per questo meno devastanti. Oltre alle persone che si ammalano e, nei casi più gravi, perdono la vita a causa del Covid-19 e agli ingenti danni economici causati dalle misure restrittive necessarie per limitare il contagio, in questi giorni stanno emergendo infatti altre, pesantissime conseguenze. Il frutto di una crisi inaspettata, certo, ma anche di un sistema sanitario inadatto ad affrontare di colpo un nemico così pericoloso. E di un governo che, nonostante i proclami, ha fatto poco o nulla per prepararsi alla seconda ondata, quella successiva all’estate.
Gli ospedali, sopratuttto in alcune Regioni, lamentano di essere vicini al punto di non ritorno, senza più posti a disposizione in terapia intensiva. Non resta, così, che compiere scelte dolorose: salvare qualcuno piuttosto che altri, scegliendo in base a criteri come età e aspettativa di vita. Curare tutti, senza discriminazioni, non è purtroppo più possibile. Ma c’è anche un altro dato, altrettanto agghiacciante, emerso in queste ore: quello relativo ai bambini nati morti, in aumento di ben tre volte dalla prima ondata del Covid-19.
I dati arrivano da uno studio coordinato da Mario De Curtis dell’università La Sapienza di Roma e pubblicato da “Archives Disease in Childhood”. La ricerca è stata condotta sul territorio della Regione Lazio, dove risiedono 5,8 milioni di persone e ogni anno nascono il 10% di tutti i bambini del Paese. Difficile capire con certezza le cause: tra le possibilità, evidenzia il dossier, c’è il fatto che l’emergenza Covid-19 spinga molte donne a evitare di frequentare troppo studi medici e ambulatori, saltando così le visite durante la gravidanza ed effettuando quindi meno controlli sullo stato del bambino che portano in grembo.
La ricerca ha preso in considerazione tutti i nati dei centri nascita del Lazio nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, paragonando i dati a quelli osservati nello stesso periodo del 2019. Tanti i parametri osservati, dalla durata della gestazione al tipo di parto. “Si è osservato – hanno spiegato gli autori – un aumento di tre volte dei nati morti. Questo dato sembrerebbe essere non l’effetto dell’infezione da Covid-19, anche perché l’incidenza della malattia nelle donne in gravidanza nell’Italia centrale, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, è molto bassa (circa 1 per 1000). Sembrerebbe piuttosto essere la conseguenza del fatto che molte donne, per paura di contrarre l’infezione in Ospedale, non hanno effettuato adeguati controlli in gravidanza”.
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