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“Così è stato creato il Covid”. Ora lo ammettono anche i democratici (che davano del pazzo a Trump)

Pubblicato il 24/03/2023 09:03

Democratici e repubblicani continuano a darsi battaglia attorno al Covid e alla gestione della pandemia, con i primi che hanno recentemente accusato il dottor Anthony Fauci, in passato consigliere di Donald Trump, di aver nascosto informazioni preziose e i secondi a difendere, invece, l’immunologo di origini italiane. A far notizia è, però, che nel corso della prima udienza pubblica di una nuova commissione creata per indagare sull’esplosione dell’emergenza, i due partiti hanno concordato su un punto: l’altissima possibilità che il virus sia stato creato in un laboratorio cinese. Come riportato dal New York Times, ad ammetterlo per primo è stato proprio un democratico, Kweisi Mfume del Maryland: “Che si tratti di una perdita di laboratorio o di un’infezione attraverso gli animali, penso che dobbiamo seguire entrambe le strade se vogliamo ottenere la verità”. (Continua a leggere dopo la foto)
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La presa di posizione dei due partiti, per la prima volta concordi nel sostenere la testi della fuga dal laboratorio, si basa anche sulle indagini svolte nei mesi da Fbi e Dipartimento dell’Energia, che hanno sottolineato come l’origine artificiale del virus sia “altamente probabile”. Con il dito puntato, ovviamente, sulla struttura di Wuhan in Cina. (Continua a leggere dopo la foto)

Secondo gli 007 Usa, la ricerca della verità resta fondamentale: scoprire le origini di Covid potrebbe aiutare anche a salvare vite umane. Se il virus provenisse da un animale, infatti, studiare e monitorarne la diffusione in natura potrebbe essere cruciale per prevenire la prossima pandemia. La Cina, però, da tempo si è mossa “per nascondere informazioni cruciali”. (Continua a leggere dopo la foto)

Probabilmente, dunque, non sapremo mai quali siano le vere origini del Covid, che resteranno nascoste sotto la fitta nebbia alzata da Pechino. Molti analisti hanno però sottolineato come, in passato, Donald Trump era stato definito “un pazzo” per aver accusato la Cina e sostenuto la tesi della fuga del virus da un laboratorio di ricerca. Tesi che oggi, a quanto pare, trova invece concordi tanto i repubblicani quanto i democratici.

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