Mentre il mondo della scienza e quello della politica, mai così a braccetto come negli ultimi mesi, continuano a invocare l’introduzione di passaporti sanitari che permettano soltanto a chi ha ricevuto il vaccino anti-Covid di vivere una vita normale, i dubbi sull’efficacia dei trattamenti persistono, come confermato anche da tanti esperti. Un’efficacia ancora tutta da dimostrare e che rischia di provocare pericolosi incidenti. Come quello accaduto a Fasano, nel bridisino, dove 43 persone sono risultate positive nonostante avessero teoricamente ricevuto le cure.
Come riportato dall’Ansa, l’episodio è avvenuto nella residenza socio sanitaria ‘Sancta Maria Regina Pacis’ di Fasano (Brindisi), all’interno della quale sia gli ospiti sia gli operatori erano già stati sottoposti alla vaccinazione completa: il richiamo era stato effettuato lo scorso 4 febbraio. E invece, in queste ore, ecco arrivare la bruttissima sorpresa: 33 ospiti e 10 componenti dello staff sono risultati positivi al coronavirus, come confermato dai comunicati dell’amministrazione comunale.
Fortunatamente, tutte le persone contagiate sembrano al momento asintomatiche e in buona salute. Ma il caso sta facendo discutere, e parecchio. Il primo caso di positività è stato registrato l’8 febbraio, quando una anziana si era recata in ospedale per altre motivazioni e dal tampone obbligatorio è risultata positiva. Due giorni fa era invece morto un anziano per complicanze legate al Covid.
Un ulteriore screening di tamponi è previsto fra circa 10 giorni. Intanto la struttura è stata suddivisa in tre parti: un’area Covid, un’area sospetti Covid (dove si trovano gli ospiti che hanno avuto contatti stretti con i positivi), e un’area ‘Covid Free’. Restano, però, i tanti interrogativi su come sia stato possibile un numero così alto di contagi su pazienti teoricamente protetti dal coronavirus.
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