Vai al contenuto

“Così chiudiamo tutti, non ce la facciamo più”. Il dramma di edilizia e legno-arredo: il settore è in ginocchio

Pubblicato il 06/09/2022 11:20 - Aggiornato il 06/09/2022 12:22

Come ti ammazzo un’intera economia? Basta chiedere a Mario Draghi e ai suoi compari di Bruxelles e il gioco è fatto. E ora l’Italia si ritrova con un altro settore trainante in ginocchio. Il mondo delle costruzione del legno-arredo alza bandiera bianca. Come racconta Il Gazzettino, “erano tra i settori più in ripresa, ma ora anche costruzioni e legno-arredo (rispettivamente quasi 24mila e oltre 20mila addetti nella Marca) subiscono la crisi dell’energia e delle materie prime. Tanto che diverse aziende hanno prolungato le ferie e si preparano a chiedere cassa integrazione”. A lanciare l’allarme sono sia i sindacati, sia gli imprenditori del comparto. Di una “situazione economica preoccupante anche per i nostri territori”, parla sempre al Gazzettino Marco Potente, segretario generale della Filca Cisl Treviso Belluno. “Non solo per l’impatto dell’inflazione sulle bollette e sulla spesa delle famiglie – spiega -, ma anche e soprattutto per l’effetto devastante dei costi energetici sulle attività produttive e manifatturiere”. (Continua a leggere dopo la foto)

Produrre rischia di diventare antieconomico nel settore del legno-mobilio e delle costruzioni, con i costi delle materie prime schizzati alle stelle: gli ordini non mancano, ma il margine di guadagno delle imprese è sempre più ridotto. “In alcune grosse aziende del territorio la riapertura dopo le ferie estive è stata posticipata e la produzione avviata una settimana dopo, e questo è un primo segnale allarmante sull’impatto che potrebbe avere questa crisi anche sull’occupazione”. Il caro energia preoccupa molto pure sul fronte imprenditoriale: “Sta impattando in modo pesante sulla programmazione economica e sugli investimenti futuri”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Alcune aziende del settore stanno già programmando la cassa integrazione per ottobre, mentre l’inflazione e l’incertezza stanno svuotando gli showroom, facendo presagire una crisi del settore edilizio”, conferma ancora al Gazzettino Renza Altoè Garbelotto, amministratore delegato del Parchettificio Garbelotto di Cappella Maggiore, presidente del Gruppo Pavimenti di Federlegno Arredo e consigliere di Assindustria Venetocentro. “Le aziende – sottolinea Altoè – oggi devono rispettare contratti con forniture a prezzi fissi e non modificabili siglati mesi fa in uno scenario completamente diverso e a dover produrre i pavimenti senza sapere a quanto ammonteranno le perdite”. (Continua a leggere dopo il video)

“Noi ad esempio abbiamo importanti commesse firmate in aprile che stiamo mettendo adesso in produzione con costi di energia e materie prime aumentate, ma non sappiamo ancora stimare di quanto, a causa dei mercati impazziti e dell’instabilità politica”. A livello politico, però, tutto tace. L’unico che si sta occupando anche dei settori costruzioni e legno arredo è il leader di Italexit Gianluigi Paragone. Anche nella sua ultima diretta su Facebook ha dialogato con un imprenditore, il quale ha lamentato il caro bollette, le regoli folli e l’abbandono totale dello Stato: “Così è impossibile andare avanti – ha denunciato -. Saremo costretti a chiudere”.

Ti potrebbe interessare anche: “La gestione della pandemia è stata un fallimento”. Gismondo asfalta Speranza (il VIDEO)

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure