x

x

Vai al contenuto

“Costretti a vaccinarsi dal Tribunale”: le decisioni choc del giudice sulla pelle dei minori

Pubblicato il 23/06/2022 08:51

Minori costretti a vaccinarsi da un tribunale, che si sostituisce di volta in volta alla potestà dei genitori e al volere del diretto interessato. A conferma, ennesima e tristissima, di come l’Italia di Mario Draghi e del suo presunto “governo dei migliori” sia diventato un Paese dove le libertà dei cittadini vengono calpestate quotidianamente, nel silenzio di gran parte della stampa. La conferma è arrivata in questi giorni dalle decisioni della IX sezione del Tribunale di Milano, che ha adottato una serie di provvedimenti analoghi nei confronti di alcuni minorenni.

Come raccontato da Maddalena Loy sulle pagine della Verità, i giudici milanesi “stanno adottando, uno dietro l’altro, provvedimenti di vaccinazione anti-Covid coercitiva nei confronti di minori”. Un orientamento, quella della IX sezione, che ha fatto scattare tanti avvocati, compatti nel fare squadra contro questa imposizione verso i giovanissimi. Per i quali, è bene ricordarlo, la vaccinazione non è mai stata obbligatoria per legge.

Tra i casi più recenti, quello di un padre milanese separato, con due figli di 9 e 12 anni e con un processo di divorzio ancora in corso. Il più grande è stato oggetto di una lite tra l’uomo, che non voleva vaccinarlo, e la moglie. Con il Tribunale che, dopo aver ascoltato il minore schierarsi col padre, ha tuonato: “Le dichiarazioni circa la volontà di non vaccinarsi appaiono in stretta correlazione con quelle paterne, aprioristiche”. La volontà del diretto interessato, dunque, è stata totalmente ignorata, con il giudice che ha ordinato la vaccinazione.

Casi del genere, purtroppo, non sono affatto rari, anzi. Gli avvocati ne hanno denunciati almeno altri cinque analoghi nella sezione milanese. “Uno, altrettanto eclatante, riguarda due fratelli di 13 e 16 anni obbligati alla vaccinazione anti-Covid a fronte di una certificazione rilasciata dal medico di base dei genitori, che dichiarava che la più grande avrebbe potuto ricevere la terza dose pur non avendola mai incontrata né visitata, e nonostante gli effetti avversi manifestati dalla giovane dopo la seconda dose”. Nemmeno la tutela del paziente, a quanto pare, ha ormai una qualche importanza.

Ti potrebbe interessare anche: “In arrivo la sesta ondata”. Gli ipervaccinati di Israele lanciano l’allarme: e da noi c’è chi si sfrega già le mani