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“O il freddo o gli usurai”. La disperazione delle famiglie italiane, abbandonate dallo Stato

Pubblicato il 08/09/2022 09:04 - Aggiornato il 08/09/2022 09:58

Famiglie disperate, che non riescono più a pagare le bollette che ricevono e non vedono una via d’uscita, consapevoli del fatto che la situazione andrà anche peggiorando nei prossimi mesi. E che, non sapendo più come fare, finiscono per rivolgersi agli usurai. Un dramma sociale del quale nessuno parla e che però sta prendendo pian piano una forma sempre più definita, come testimoniato dall’Ambulatorio antiusura della Confcommercio di Roma: “Denunciano di non riuscire più a pagare le forniture – ha spiegato il presidente Luigi Ciatti – è chiaro che rivolgendosi direttamente alla nostra struttura si tratta di persone a rischio usura”.

Una situazione terribile, che fa il paio con i quasi 25 mila nuovi romani che hanno iniziato a chiedere aiuto al banco alimentare. Alle pagine di Repubblica, il presidente Giuliano Visconti ha spiegato: “Non hanno bisogno di cibo, ma di contributi per pagare le bollette”. Chi sono le nuove persone a rischio usura? Il barista che ha resistito alla pandemia, senza aiuti da parte dello Stato, e oggi si vede recapitare 3 mila euro di luce e gas. O genitori separati e divorziati che contattano gli strozzini per piccoli prestiti, non sapendo come far crescere i figli.

Tra i casi raccontati da Repubblica, quello di una donna intercettata dalla rete delle associazioni del Forum del terzo settore del Lazio: una dipendente pubblica romana con uno stipendio da 1100 euro. “La povertà aumenta vertiginosamente – ha denunciato la portavoce Francesca Danese – le mense sociali continuano ad accogliere sempre più persone costrette a scegliere se fare la spesa o pagare le bollette. L’aumento dei costi energetici rischia di far chiudere anche le 5.870 sedi aperte sul territorio dalle nostre 58 reti associative per aiutare le persone”.

Da maggio poco meno di 25mila nuovi utenti, ovvero un ulteriore 40% rispetto ai 57mila romani già assistiti dalle 127 associazioni attive su Roma, bussano alla porta del Banco alimentare per chiedere un sostegno economico utile a pagare le utenze domestiche. “Queste 25mila persone – ha sottolineato Danese – sono tutte a rischio usura, urge un intervento del parlamento”. Principalmente si tratta di “famiglie monoreddito, anziani con la pensione sociale che non riescono a far fronte a cifre così alte”.

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