Si è guadagnato in passato il plauso di una rivista prestigiosa come il New York Times, che ne ha lodato l’impegno nella sua attività umanitaria. Oggi, però, il fondatore del movimento Diritti Civili Francesco Saverio Corbelli punta il dito contro il governo e la gestione della pandemia, considerata “inaccettabile”. Alle pagine della Verità, il “difensore degli invisibili” si è schierato dalla parte “delle persone non vaccinate, paragonate a quei migranti che aiuto da una vita. Parlo di persone che, per una loro libera scelta, hanno non solo la vita distrutta, ma anche la libertà calpestata”.
Corbelli ha chiamato in causa il mondo della sinistra, accusandolo di una netta inversione di rotta “rispetto a quelle che erano le battaglie simbolo di un tempo. Oggi la parte che dovrebbe sostenere la mia battaglia per i diritti civili dovrebbe essere la sinistra e se la sinistra oggi si schiera invece contro i perseguitati, i non vaccinati, non solo tradisce ma rinnega sé stessa e la sua storia”.
Corbelli ha poi sottolineato il dramma delle tante “morti sospette” con le quali ci siamo ormai abituati a convivere senza nemmeno più fare domande: “Non sono uno scienziato, ma qualcuno deve spiegare come mai negli ultimi sette mesi, come prova un’indagine con tanto di nomi e cognomi, abbiamo avuto oltre 250 casi di under 40 morti all’improvviso. Gli ultimi casi di cui ho notizia sono quelli di un sacerdote di 39 anni e di un agente penitenziario fulminato da un infarto”.
Come è possibile tutto questo? Secondo Corbelli dovremmo riflettere “sulle vaccinazioni e, soprattutto, porre fine al ricatto del Green pass. Con il miglioramento della curva epidemiologica, ci sarebbero le premesse per un ritorno alla normalità. Bisognerebbe riaprire subito. Ma le vedono, i nostri governanti, le città vuote e i locali che chiudono?”.
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