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Industrie e infrastrutture strategiche a rischio, c’è un dossier del Copasir

Pubblicato il 09/10/2020 14:22 - Aggiornato il 09/10/2020 14:25

Il Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica presieduto da Raffaele Volpi, ha dato il via alla seconda parte dell’indagine conoscitiva sui pericoli per il sistema economico nazionale. Dopo le banche, è la volta delle imprese strategiche, le infrastrutture critiche e i “campioni nazionali”, come li chiamano gli addetti ai lavori. Rischi moltiplicati dall’emergenza Covid in una prospettiva piena di incognite. Come spiega Marco Ludovico su Il Sole 24 Ore, “con tutte le turbolenze di mercato post Covid-19 è indispensabile fissare un fermo immagine sullo stato reale di grandi holding come Leonardo, Fincantieri, Eni, Enel, Terna, Snam. Allargare la foto fin nei dettagli: le filiere, le diversificazioni produttive, la competizione con l’estero”.

Ma anche e soprattutto i rischi di intromissioni, acquisizioni e dismissioni. Oltre alle solidità di bilancio. Si legge ancora nell’articolo: “Ci sono esempi ben noti all’intelligente di piccole e piccolissime produzioni ad alta intensità – se non unicità – tecnologica da proteggere come un figlio. Certo, c’è il goldenpower, ma non può bastare, lo sanno tutti. E lo scudo può essere del tutto inutile e inefficace su un’azienda piccola da tutelare contro una minaccia straniera. Sono molte. L’impegno di Volpi e degli altri colleghi in comitato dovrà definire a breve un’agenda di audizioni e di settori”.

In ballo, per il Copasir, c’è anche l’area delle infrastrutture critiche. “Un sistema enorme con una sfilza di ministeri coinvolti oltre le imprese sul campo: Difesa, Interno, Economia e Finanza, Infrastrutture e Trasporti, Sanità, solo per citare i principali. La sicurezza energetica, con tutte le sue implicazioni, comprese le amministrazioni pubbliche e private, dovrebbe essere il primo capitolo da affrontare. Ma di certo un altro dossier per l’indagine del comitato sarà il settore biosanitario”.

“Ormai così strategico – conclude Ludovico – da essere diventato un nuovo, ghiotto boccone per l’infiltrazione della criminalità organizzata. Ma questo è un affare già all’esame dei reparti speciali di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza nonché delle procure distrettuali e della Procura nazionale Antimafia”. Si attendono con ansia i dettagli di questo dossier del Copasir, dopo quello sulle banche.

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