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“O le indossi o sei licenziato!” L’azienda punisce il dipendente ribelle. Scoppia lo scandalo

Pubblicato il 06/10/2022 09:20 - Aggiornato il 06/10/2022 09:21

In Italia succede che ancora oggi, a ottobre del 2022, i lavoratori vengano licenziati per le misure anti-Covid. Se non fosse una tragedia ci sarebbe da mettersi a ridere. I supermercati Coop, infatti, licenziano coloro che si rifiutano di indossare le mascherine Ffp2 come impone l’azienda. L’azienda, appunto, perché la legge non prevede più questo folle obbligo. La revoca di indossare mascherine di ogni tipo nei luoghi chiusi e nei luoghi di lavoro (tranne nelle strutture sanitarie) era arrivata con la fine di quell’altra sciagura che è stata lo “stato d’emergenza”, come impone il decreto legge 83 di giugno del 2022. Su questo punto, infatti, non lascia dubbi, ma l’altro ieri – come denuncia La Verità – un dipendente di un supermercato Coop, Lorenzo Minzoni, lavoratore presso l’ExtraCoop Esp di Ravenna, è stato licenziato”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il licenziamento è arrivato, secondo il datore di lavoro, “per giusta causa”, con una raccomandata in cui è stato scritto esplicitamente che la motivazione del licenziamento sta nel fatto che il signor Minzoni, rifiutandosi di indossare la mascherina, ha violato l’obbligo imposto dall’azienda. Diversi dipendenti Coop che sono sull’orlo del licenziamento per la medesima motivazione, anche di fronte a certificati medici che ne sconsigliano il loro utilizzo prolungato, ora alzano la voce. “La questione, inoltre, non riguarda solo la Coop” – denuncia ancora La Verità -. Lo stesso diktat aziendale colpisce pure i lavoratori di altre grosse catene commerciali come Unieuro e i supermercati Pam Panorama. (Continua a leggere dopo la foto)

Loro, però, hanno scelto la mascherina chirurgica. Dunque, queste aziende stanno obbligando i lavoratori a indossare per sei-otto ore un dispositivo medico senza che ci sia una legge che lo preveda. Il dipendente Minzoni ha tentato in ogni modo di contestare questo ai suoi superiori, che non hanno sentito ragioni. In un’occasione, addirittura, nell’area vendite dove il dipendente Coop prestava servizio sono pure intervenuti i carabinieri, che però non hanno potuto fare altro che assistere impotenti alla scena: Minzoni che continuava a svolgere il suo lavoro senza mascherina e i datori di lavoro che lo intimavano a mettere la museruola. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel supermercato, va detto, i clienti entrano senza mascherina e dunque non si capisce il senso di voler imporla ai lavoratori al fine di tutelarli, il punto è che questa decisione di inserire la Ffp2 tra i dispositivi obbligatori per il lavoratore da parte della Coop e degli altri si basa unicamente su un Protocollo anticontagio che é stato sottoscritto a fine giugno da Confcommercio, Cgil, Cisl e Uil, in accordo con il governo, dopo un incontro in videoconferenza. Si tratta del Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2/ negli ambienti di lavoro, ma tantissime altre sigle sindacali non lo hanno sottoscritto.

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