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“Europa in frantumi”. Germania, Olanda e Austria contro l’Italia. L’atto che fa esplodere l’Ue

Pubblicato il 05/10/2022 07:50

L’Europa è ufficialmente in frantumi. E non siamo solo noi a dirlo, ma anche le principali testate italiane e estere. Con – incredibilmente – Repubblica in testa: “Energia, l’Europa in frantumi: Germania, Olanda e Austria contro gli aiuti anti-inflazione”. Forse serviva questa mossa per farglielo capire, ma meglio tardi che mai. Scrive Carlotta Scozzari: “Dopo il mancato accordo sul tetto al prezzo del gas, l’Europa trova una nuova occasione per spaccarsi. Al centro della contesa, che ha tenuto banco al consiglio Ecofin di martedì in Lussemburgo, questa volta c’è la possibilità di rispondere alla crisi energetica replicando il modello ‘Sure’ già utilizzato in pandemia. Tramite lo strumento, finanziato con emissione di debito comune, l’Unione Europea aveva messo a disposizione degli Stati membri prestiti agevolati, con l’obiettivo di sostenere le aziende alle prese con chiusure e riduzione degli orari”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ma tra gli Stati membri – come al solito – “al posto della solidarietà si sono registrate differenze di vedute profonde”. E la tensione è cresciuta al punto che in serata, attraverso il portavoce Eric Mamer, è scesa in campo la stessa Commissione Ue per prendere le distanze: “Gli editoriali sono iniziative personali dei commissari competenti. Non impegnano la Commissione. La stessa presidente, Ursula von der Leyen, ha parlato della necessità di soluzioni europee”. Insomma, si sono sfilati. Indovinate perché? Per il solito motivo: le pressioni della Germania. Perché se qualcuno ancora non l’avesse capito, Europa vuol dire Germania. È Berlino che determina e decide come e cosa fare. Ovviamente, sempre a loro vantaggio. E se c’è da distruggere l’Italia meglio ancora. (Continua a leggere dopo la foto)

Scrive ancora Repubblica, magicamente arrabbiata contro Europa e tedeschi: “Anche questa volta, tra i più fieri oppositori, si è distinta la Germania. «Dobbiamo fare progressi sugli acquisti comuni di gas e cambiare la struttura del mercato elettrico – ha dichiarato il ministro delle Finanze, Christian Lindner – ma gli strumenti utilizzati in pandemia non possono essere trasferiti in un contesto di shock dell’offerta e di inflazione»”. Dello stesso avviso è Magnus Brunner, ministro delle Finanze austriaco: “La proposta di un nuovo Sure è l’opinione individuale di due commissari”, ha tagliato corto. E la sua omologa olandese, Sigrid Kaag, ha bollato lo schema come “non necessario”. Nel frattempo, anche l’Olanda si è mossa da sola, introducendo un tetto ai prezzi dell’energia. (Continua a leggere dopo la foto)

Ognuno va per conto suo insomma, ma per noi che non stiamo coi paraocchi e non siamo asserviti al Sitema non è una novità che ci scandalizzi. Cogliamo però con favore il fatto che ormai anche gli altri si stiano accorgendo della verità sull’Europa. Scrive ancora Repubblica: “I Paesi temono che Berlino possa mettersi in una posizione di eccessivo vantaggio competitivo rispetto agli altri” e “accusano la Germania di rompere la solidarietà europea e di fornire aiuti di Stato alle proprie imprese dando loro un indebito vantaggio competitivo”. Se vogliamo salvarci, l’Italexit è la sola soluzione percorribile, prima che finiscano di cannibalizzarci del tutto.

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