E adesso, cosa succederà a Giuseppe Conte? Il tentativo di dar vita a un terzo esecutivo a sua guida si è rivelato un buco nell’acqua, con Mattarella subito corso ai ripari, quelli più cari alla Troika: Mario Draghi, l’uomo giusto per dar vita a un esecutivo ancora più asservito ai diktat di Bruxelles. L’Avvocato del Popolo, invece, si è trovato alla fine con un pugno di mosche in mano, costretto a fare un passo indietro e lasciare quelle chiavi di Palazzo Chigi alle quali non avrebbe mai voluto rinunciare. Quali scenari, ora, nel suo futuro?
Chi pensa che Conte, una volta terminata la sua avventura come presidente del Consiglio, possa tornare alla sua vita precedente (dietro la cattedra dell’Università di Firenze), probabilmente dovrà ricredersi. Come rivelato dal Corriere della Sera, infatti, il presidente del Consiglio dimissionario starebbe già ragionando su una lista di nomi per dar vita a una propria formazione ed entrare in gioco in vista delle prossime elezioni, che nonostante i rinvii continui prima o poi comunque arriveranno. Un partito con il quale tornare subito in pista.
Conte si sarebbe lasciato andare subito a uno sfogo con i senatori a lui più vicini, facendo capire di non avere alcuna intenzione di tornare alla routine della docenza univesitaria. “Se pensano che Conte abbasserà la testa non hanno capito niente, ha già pronta la lista e il partito. Il governo istituzionale se lo votano loro” è la testimonianza di un fedelissimo dell’ormai ex premier, ripreso dal Corriere della Sera. Conte, insomma, non avrebbe mostrato alcun segnale di apertura nei confronti del nuovo esecutivo Draghi. Guardando freemente, piuttosto, alle urne.
Dovessero trascorrere troppi mesi prima del voto, d’altronde, Conte rischierebbe di finire nel dimenticatoio. Convinto di poter contare ancora su un alto indice di gradimento tra gli italiani, il premier dimissionario vorrebbe passare all’incasso il prima possibile. E d’altronde Gianfranco Rotondi, esponente di Forza Italia che non ha mai nascosto simpatie per l’avvocato, aveva pronosticato soltanto pochi giorni fa: “Renzi può far fuori Conte dal governo, ma non fermarlo come leader politico”. Nel suo partito personale rientrerebbero innanzitutto i Responsabili, quelli che hanno provato a dar vita a un Conte ter. E poi una lunga serie di fedelissimi, da Lucia Azzolina al commissario Arcuri passando per Mario Turco.
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