La notizia è passata un po’ sottotraccia, ma è di una gravità inaudita. Siamo di fronte all’ennesimo colpo di mano della ditta Conte-Casalino. Spiega una nota la Rai: “A causa della pandemia, la presidenza del Consiglio dei ministri ha disposto che, per motivi di sicurezza sanitaria, non sia opportuno che operatori esterni lavorino negli ambienti di Palazzo Chigi per produrre servizi televisivi e pertanto, tutte le immagini del presidente del Consiglio vengono realizzate direttamente dagli uffici della presidenza stessa”. Viale Mazzini scopre le carte e risponde così ad un’interrogazione del Segretario della Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, che su Facebook si chiedeva: “Perché la Rai, a differenza delle tv commerciali, ha accettato questa situazione? Perché in particolare il Tg1 ha accettato per mesi di trasmettere le immagini decise e vagliate direttamente dagli uffici del premier?”.
Anzaldi parla inoltre di “messinscena orchestrata dai collaboratori di Conte, una situazione da Minculpop che non ha paragoni in nessuna democrazia occidentale. Come possono l’Ordine dei giornalisti, la Fnsi, l’Usigrai, l’Agcom non dire e fare nulla di fronte ad una tale lesione dell’autonomia giornalistica? Perché la Rai ha accettato da Conte, e solo da lui a differenza di tutti gli altri esponenti politici e istituzionali, questa imposizione? La Rai può contare su apparato produttivo di circa 6mila tecnici, ai quali si aggiungono innumerevoli appalti esterni per ulteriori 4mila tecnici: 10mila operatori che avrebbero potuto e dovuto occuparsi delle riprese anche di Conte sono stati umiliati, senza peraltro alcun risparmio – conclude Anzaldi – per il servizio pubblico”.
Quella che poteva essere una situazione eccezionale nelle prime settimane della pandemia, quando non c’erano mascherine e dispositivi di sicurezza, è diventata una distorsione permanente. Tutte le attività sono riprese, dopo il Lockdown di marzo e aprile, ma non la possibilità per le televisioni di riprendere il presidente del Consiglio, magari consentendo ad un operatore Rai di girare in autonomia volta per volta immagini da dare a tutte le tv.
Aggiunge ancora Anzaldi: “Perché in particolare il Tg1 ha accettato per mesi di trasmettere le immagini decise e vagliate direttamente dagli uffici del premier?”. Quello che era un sospetto, quindi, ora diventa una grave e inquietante certezza. Chiede infine Anzaldi: “Come possono l’Ordine dei giornalisti, la Fnsi, l’Usigrai, l’Agcom non dire e fare nulla di fronte ad una tale lesione dell’autonomia giornalistica?”. Questa vicenda è scandalosa e getta nel ridicolo la Rai e i telegiornali “pubblici”.
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