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Cina, gli Usa e l’Oms ora chiedono altre indagini sull’origine del Covid

Pubblicato il 01/04/2021 12:06

L’Italia, e prima ancora di noi l’Europa, ha smesso da tempo di farsi domande sulle origini della pandemia e sul comportamento, tutt’altro che cristallino, delle autorità cinesi in merito, preferendo lasciar calare una fitta coltre di silenzio in merito. Altrove, però, non hanno smesso di investigare. Come dimostrato dalla pubblicazione di un dossier di 120 pagine compilato da 34 scienziati, metà dell’Oms e metà cinesi, che ha subito riacceso lo scontro tra Oriente e Occidente sulla genesi del Covid-19, con tanto di commento denso di sospetti scritto dagli Stati Uniti.

Cina, gli Usa e l'Oms ora chiedono altre indagini sull'origine del Covid

Quattro le ipotesi affrontate all’interno del testo presentato a Ginevra: la trasmissione diretta del virus da animale a uomo, il salto attraverso una specie intermedia, la diffusione lungo la catena alimentare dei surgelati e l’errore di laboratorio che avrebbe portato alla diffusione del Covid-19. Un ultimo scenario, questo, sul quale a suo tempo l’Oms si era già espressa, bollandolo come “estremamente improbabile” dopo un confronto con gli esperti di Pechino. Peccato però che oggi siano emerse nuove ombre in merito.

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms che fino a poco tempo fa si era mostrato molto amichevole con la Cina, ha infatti di colpo cambiato posizione e ora chiede di “indagare ancora” sulle ipotesi fin qui delineate, compresa quella del laboratorio di Wuhan come luogo d’origine. Con la Casa Bianca a rincarare la dose sottolineando la “poca trasparenza nel fornire dati cruciali”. L’amministrazione Biden ha coalizzato un gruppo di 14 Paesi nella denuncia di ritardi e omissioni da parte di Pechino, invocando una “Fase 2” delle inchieste. Tra i firmatari Australia, Giappone, Canada, Regno Unito, Corea del Sud. L’Europa no, si è limita a esprimere “preoccupazione” e niente più.

La Cina ha reagito piccata alla possibilità di altre inchieste a suo carico, suggerendo all’Oms e ai Paesi che puntano il dito contro di lei di “guardare altrove” per capire le origini del coronavirus. Una parte del mondo, però, continua a insistere per sapere la verità, nonostante i tentativi di Pechino di gettare acqua sul fuoco. L’Italia e l’Europa, invece, si sono completamente rassegnate, e certe domande hanno tristemente smesso persino di porsele.

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