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Chi vincerebbe una guerra nucleare? Gli arsenali di Russia e NATO a confronto

Pubblicato il 02/03/2022 14:09 - Aggiornato il 07/12/2022 18:07

Cosa succederebbe in caso di improvvisa esplosione della crisi iniziata dall’attacco della Russia di Putin all’Ucraina? Su quali armamenti potrebbero contare le opposte fazioni? E soprattutto, chi riuscirebbe alla fine a spuntarla? Domande che in tanti si stanno ponendo in queste ore concitate e alle quali ha tentato di rispondere Nicola Porro attraverso le pagine della propria testata dopo le minacce del presidente russo di ricorrere al suo arsenale, con l’ipotesi di un allargamento del conflitto a tutto l’Occidente.

Uno scenario che ha colto di sorpresa molti analisti, quello che si è andato delineando nelle scorse ore. Con tanto di esercitazioni militari russe andate in scena pochi giorni prima dell’attacco vero e proprio sotto la supervisione dello stesso Putin, con lancio di missili balistici e da crociera. E con l’assenza della Russia dall’ultima conferenza sulla sicurezza di Monaco. Ora molti utenti, preoccupati dal susseguirsi degli eventi, si stanno chiedendo: chi vincerebbe un’eventuale guerra nucleare?

Difficile dirlo con certezza, visto che le notizie di dominio pubblico in merito sono sempre frammentate. Secondo Porro la Russia “ha un numero di armi nucleari importanti con dotazione che supera certamente quelle a disposizione della NATO. Secondo alcune fonti fra i 4.500 e 5.000 ordigni che possono essere lanciati dal mare, i sottomarini sono un vettore micidiale, ma anche dal cielo utilizzando aerei o missili intercontinentali”. Nessuno, al mondo, potrebbe quindi dirsi del tutto al sicuro.

Come spiegato da Porro, “negli ultimi anni la Russia ha focalizzato la sua ricerca nella realizzazione di missili, come il RS-28 Sarmat, fiore all’occhiello delle forze aerospaziali di Mosca, che raggiungono velocità tali che, stando ai risultati delle prove effettuate e che sono stati resi pubblici, è praticamente impossibile per i sistemi occidentali localizzarli e neutralizzarli una volta in volo”. Un armamento superiore a quello della NATO. Al quale però andrebbero sommate le forze di Regno Unito, Francia e Stati Uniti. In ogni caso, i danni per il pianeta sarebbero incalcolabili, come il numero di morti.

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