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“Dovete ristrutturarvi la casa (a spese vostre)!” L’ultimo diktat dell’Europa è davvero irritante. Eccolo

Pubblicato il 10/01/2023 13:46 - Aggiornato il 11/01/2023 10:46

Casa: nuove regole Ue. Cari proprietari italiani, preparatevi (ancora una volta) a ricevere delle brutte notizie. Una direttiva dell’Unione Europea potrebbe infatti costringervi presto a dove procedere con delle costose ristrutturazioni, che andranno portate a termine entro il 2030. Come raccontato attraverso le pagine del Messaggero da Andrea Bassi, infatti, le trattative per trasformare in realtà le nuove regole sarebbero ormai prossime al traguardo: l’ultima novità voluta da Bruxelles potrebbe diventare ufficiale alla fine di gennaio, con l’approvazione da parte della Commissione e poi con il voto dell’Europarlamento entro il 13 marzo. Ecco allora, nel dettaglio, il pacchetto di norme che potrebbe presto trasformarsi in una spiacevole realtà. (Continua a leggere dopo la foto)

Casa nuove regole Ue

L’Ue prevede che entro il primo gennaio del 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E. Dopo altri tre anni, nel 2033, sarà necessario un altro scatto, in modo da arrivare alla classe D. Infine, tra il 2040 e il 2050 bisognerà raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero. (Continua a leggere dopo la foto)

classi energetiche

Casa: nuove regole UE sull’efficienza energetica degli edifici

Per quanto riguarda le sanzioni, saranno direttamente i singoli Stati membri a decidere come punire chi non rispetterà questa tabella di marcia. Secondo il Messaggero, nelle classi energetiche G ed F, le due più basse, rientrerebbe al momento il 60% delle abitazioni residenziali in Italia. La novità, dunque, interesserebbe tantissime famiglie. (Continua a leggere dopo la foto)

Casa: nuove regole Ue
casa

Una volta che la direttiva sarà approvata e recepita nell’ordinamento, chiunque acquisterà un’abitazione che rientra in queste classi energetiche, sa che nel giro di poco tempo sarà costretto a doverla ristrutturare. Le esenzioni dovrebbero riguardare immobili di interesse storico, chiese e in generale gli edifici di culto.

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