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Retroscena: “Cartabia per il dopo-Mattarella”. Spunta il “patto segreto” maggioranza-centrodestra

Pubblicato il 01/10/2020 08:34

Non si tratta solo di un rumor, ma di uno scenario definito “altamente probabile” da fonti di maggioranza e di opposizione in vista dell’elezione del presidente della Repubblica nel 2022. Marta Maria Carla Cartabia potrebbe essere la prima donna al Quirinale. Il Movimento 5 Stelle, oltre ad essere profondamente diviso, di fatto non ha nessun candidato spendibile che possa raccogliere i voti necessari (i renziani di Italia Viva sarebbero determinanti se si restasse nel perimetro delle attuali forze di governo). Nel PD, spiegano le fonti, non ci sono personalità in grado di garantire tutti i voti dei grillini, nemmeno il ministro Dario Franceschini da sempre impegnato a spegnere gli incendi nell’esecutivo.

Stando a quanto riporta affaritaliani.it “Enrico Letta non otterrebbe mai l’appoggio di Renzi e Romano Prodi e Valter Veltroni sembrano fuori dai giochi dopo essersi schierati per il No al referendum sul taglio dei parlamentari. Scartate, pare, anche le ipotesi del Mattarella-bis e dell’ex presidente della Bce Mario Draghi, quest’ultima per la non disponibilità del diretto interessato. Qualche settimana fa, in tempi non sospetti, il segretario Dem Nicola Zingaretti aveva affermato che per l’elezione del Presidente sarebbe stato necessario un accordo di ampio respiro che andasse oltre i confini della maggioranza”.

E proprio per evitare l’empasse istituzionale ci sarebbe già un’intesa informale a livello di colonnelli dei principali partiti per individuare una figura neutra, esperta di Costituzione e di diritto e sulla quale nessuno possa obiettare. “La presidente della Consulta Cartabia – si legge ancora nel retroscena di Affari Italiani – sembra proprio corrispondere all’identikit al quale starebbero lavorando dietro le quinte gli sherpa dei principali partiti”.

Contatti informali ci sarebbero già stati tra il ministro Franceschini e il capogruppo a Montecitorio Graziano Delrio per il Pd, Vito Crimi e il capogruppo a Montecitorio Davide Crippa per i pentastellati, Giancarlo Giorgetti per la Lega e Antonio Tajani per Forza Italia. Anche i renziani e Fratelli d’Italia, dai primi sondaggi fatti in Parlamento, non si opporrebbero alla soluzione Cartabia.

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