In tutto questo marasma una notizia positiva c’è: anche i più ortodossi si stanno rendendo conto di quanto l’Unione Europa sia solo una grande farsa. Tra la crisi energetica, la gestione della pandemia e della guerra, la questione migratoria e quella climatica, è sempre più evidente che ognuno va per conto suo e ognuno – Italia a parte – bada solo ai propri interessi. L’altra cosa più che evidente, e ormai sempre più palesata, è che finora Unione Europea ha voluto dire sostanzialmente Germania. E non è un coso, quindi, che anche un attento osservatore come Lucio Caracciolo, direttore di Limes, arrivi ora a dire in diretta tv, che è proprio dalla Germania che bisogna guardarsi. “La novità è la crisi di sistema della Germania, motore dell’economia europea e in particolare della nostra industria del Nord, integrata nel sistema tedesco”, spiega Lucio Caracciolo. “Con l’invasione russa dell’Ucraina, l’alta tensione Usa-Cina e il regime di sanzioni a tempo indeterminato che ne segue, la Germania ha perso d’un colpo il gas russo a basso costo e la certezza del mercato cinese con cui da trent’anni ha stabilito un vincolo simbiotico”. Tutto questo ha ovviamente delle conseguenze, soprattutto per noi. (Continua a leggere dopo la foto)

In questo scenario, dunque, prosegue il direttore della rivista Limes, secondo quanto riporta Il Tempo, “il tema è quale prezzo Berlino farà perciò pagare ai partner europei, a cominciare dall’Italia in quanto più fragile fra le grandi economie continentali, per le sterzate d’emergenza necessarie a salvare sé stessa. Le premesse non sono buone. Prima il riarmo unilaterale da 100 miliardi, annunciato tre giorni dopo l’attacco di Putin. Poi lo scudo energetico da 200 miliardi, altrettanto nazionale, avendo liquidato l’ipotesi abbastanza velleitaria del tetto comune al prezzo del gas, di cui gli alchimisti tedeschi e brussellesi tentano di distillare e vendere una versione piuttosto ridotta”. E questa sarebbe l’Unione della solidarietà. (Continua a leggere dopo la foto)

La Germania insomma, “ha aperto la strada alla battaglia del ciascuno per sé nessuno per tutti. Su questo è bene non farsi illusioni”, conclude Caracciolo che avverte Giorgia Meloni su un possibile sgretolamento dell’Ue: “È certo che dall’Europa nordica, non dalla sola Germania, si scatenerà il fuoco di sbarramento contro ogni eventuale nuova emissione di debito comune. Benvenuti nell’Europa senza rete”. La notizia positiva dunque: se sempre più persone prendono coscienza di questo sgretolamento e di quanto l’Ue abbia significato per l’Itali più una perdita che un guadagno, forse il tempo di Italexit è ancora più vicino. (Continua a leggere dopo la foto)

“Il paese che più di ogni altro aveva fatto dell’Europa la sua bandiera, per avvolgervi protezione e legittimazione dei propri interessi nazionali, più o meno quanto hanno sempre fatto tutti, con la nobile eccezione dell’Italia che definiva italiani gli interessi ‘europei’, ha aperto la strada alla battaglia del ciascuno per sé nessuno per tutti. Su questo è bene non farsi illusioni”, l’analisi finale di Caracciolo.
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